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Attualità | 31 maggio 2022, 17:41

Alba dice addio ad Aldo Agnelli, fotografo e amico di Beppe Fenoglio

Aveva 98 anni. Suoi gli scatti che oggi ricordano la figura dello scrittore partigiano. Il ricordo dell’amico Bruno Murialdo: "Guidò Beppe alla scoperta dell’Alta Langa e del suo mondo contadino"

Aldo Agnelli, si è spento nelle prime ore di oggi a 98 anni

Aldo Agnelli, si è spento nelle prime ore di oggi a 98 anni

Amico fraterno di Beppe Fenoglio, per tutti era l’artista dalla cui camera oscura uscì buona parte dei ritratti a partire dai quali oggi ricordiamo la figura dello scrittore partigiano, prima che l’autore de "Il Partigiano Johnny" e "Una questione privata" si spegnesse prematuramente nel febbraio 1963. A Fenoglio, Aldo Agnelli è sopravvissuto per quasi sessanta anni, mancato nelle prime ore di oggi, martedì 31 maggio, all’ospedale di Verduno.

Da alcuni giorni aveva dovuto lasciare la casa di piazza Prunotto dove si era ritirato una volta che l’avanzare dell’età l’aveva costretto ad abbandonare l’attività portata avanti per decenni insieme ai fratelli Giorgio, mancato nel giugno 2019, ed Enzo, scomparso invece nell’ottobre 2020, che insieme e con la guida di Aldo, sulle orme del padre Piero, portarono avanti quello studio di fotografia di cui ancora si riconosce l’insegna in via Maestra.

"Era un maestro, oltre che un amico – lo ricorda ora il fotografo albese Bruno Murialdo, che con Aldo e i fratelli Agnelli collaborò per una dozzina di anni agli inizi della sua carriera –. Ma Aldo Agnelli non è stato solamente il fotografo e amico di Fenoglio, ma colui che insieme a lui andò e lo guidò alla scoperta dell’Alta Langa, di un mondo contadino fatto di luoghi come la 'censa' di Placido e di passioni come il gioco del pallone che loro seppero poi raccontare magistralmente attraverso la fotografia e la penna. Lo studio degli Agnelli in via Maestra divenne intanto un punto di riferimento praticamente unico per intere generazioni di albesi – prosegue Murialdo –. Vi si vedeva passare l’intera città e l’intera città era passata davanti al loro obbiettivo, venendo immortalata nell’immenso archivio di scatti che Aldo ha lasciato come un’eredità preziosa e che non ha pari, sul nostro territorio".   

Tanti i riconoscimenti attribuiti al fotografo per la sua opera. Nel 2014 l'omaggio della Città di Alba, dalle mani del sindaco MarelloLei è il fotografo del nostro ‘900», si leggeva nella motivazione).

Altrettanto accorata quella che, pochi mesi prima, nell'estate 2013, aveva accompagnato l'omaggio del premio Fedeltà alla Langa attribuitogli a Bergolo: «"Senza passato non può esserci futuro, e io ho fotografato il passato" dice Aldo Agnelli. Ma i suoi scatti non sono stati solo fotografie. Sono stati autentici gesti d’amore che hanno fatto innamorare della Langa migliaia e migliaia di persone, tutto quel grande popolo che ogni anno viene a farci visita da ogni parte del mondo, attratto dalla nostra cucina, dai nostri paesaggi, dalla nostra cultura, che Aldo, cogliendo gli attimi, le sfumature, le espressioni più sfuggevoli, le suggestioni più recondite, con le sue fotografie ha saputo rappresentare come nessun altro, in modo unico e impareggiabile. Di ciò la Langa tutta gli deve merito e riconoscenza».

Ezio Massucco

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