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Eventi | 31 maggio 2022, 14:59

Rane in tavola protagoniste a Roreto di Cherasco con la quattro giorni del festival a loro dedicato

Dopo il fermo dovuto alla pandemia torna la rassegna culinaria proposta dalla vivace frazione. In progetto un’oasi naturalistica dedicata all’anfibio un tempo diffusissimo nelle sue campagne

Rane in tavola protagoniste a Roreto di Cherasco con la quattro giorni del festival a loro dedicato

Quattro giorni fitti di appuntamenti alla riscoperta di un prodotto che fa parte della storia culinaria della vivace frazione cheraschese e che la stessa punta da alcuni anni a rilanciare grazie all’impegno di volontari e aziende.

E’ quanto prevede il calendario del 3° "Festival della Rana" in programma tra venerdì 10 e lunedì 13 giugno a Roreto di Cherasco per iniziativa dell’Associazione La Rana, nata nel 2015 proprio per promuovere la riscoperta di un prodotto della gastronomia locale storicamente presente e sentito in questo angolo di provincia, famoso per la presenza di ristoranti che in altri tempi erano mete di buongustai interessati proprio a questa specialità, ma anche fonte di sostentamento per giovani e famiglie del luogo, complice l’abbondante presenza di questo animale nella valle ai piedi del suo abitato.

Dopo quelle già tenute con successo nel 2016 e 2018 e dopo lo stop imposto dalla pandemia, la kermesse roretese tornerà a deliziare i palati degli appassionati con la quattro giorni di manifestazione organizzata in piazza Caduti della Libertà (di fianco alla chiesa parrocchiale) grazie al sostegno del Comune e della Banca di Cherasco, il cui auditorium ha ospitato la presentazione del nuova edizione tenuta ieri, lunedì 30 maggio, alla presenza del presidente del sodalizio, Bartolo Barale, e per bocca di Umberto Ferrondi, nella sua doppia veste di assessore cheraschese alle Manifestazioni e rappresentante dei sei ristoranti che prenderanno parte alla rassegna.

Dopo i saluti portati dal sindaco cheraschese Carlo Davico e dai vertici dell’istituto di credito, intervenuti col presidente Giovanni Claudio Olivero e col vicedirettore generale Danilo Rivoira, è toccato proprio a Ferrondi illustrare i diversi momenti di una manifestazione che si aprirà venerdì 10 con un mercatino artigianale degli hobbysti, seguito dalla cena "La rana a Roreto" realizzata in collaborazione con l’Associazione Cuochi della Provincia di Cuneo e del Cfp Salesiani di Bra, in una serata che prevede anche un gemellaggio della buona tavola con la "Trotella della Valle Gesso" di Valdieri e la consegna della "Rana d’oro" agli amici dell’associazione.



La cena, così come il Mercatino e le diverse animazioni musicali previste nel programma della kermesse, si ripeterà nella serata di sabato 11, questa volta con ospite la vicina Cervere e i suoi porri. Evento nell’evento la serata "Baci e Rhum" con la presentazione dei Baci di Cherasco.

Domenica 12 giugno si tornerà a tavola, questa volta col pranzo del festival, mentre il pomeriggio verrà dedicato a un interessante laboratorio che vedrà protagonisti i vini del versante occidentale della zona del Barolo, con l’enologo Fabrizio Stecca, e la Robiola Cherasco De.Co col produttore Renato Maunero.
In giornata saranno previsti tour in e-bike sulle "strade della rana" prima di un’interessante apericena, ancora coi cuochi dell’associazione provinciale e i ragazzi del Cfp braidese.

Lunedì 13 giugno si chiuderà con una nuova cena, con protagonisti questa volta sei ristoranti del territorio, chiamati a preparare un menu a base di rane.  
 

L’OASI NATURALISTICA DELLA RANA

La presentazione della rassegna è stata anche l’occasione per la presentazione del progetto allo studio del Comune di Cherasco, che, grazie alla collaborazione col festival e al contributo economico di Banca di Cherasco, ha affidato all’architetto torinese Maria Luce Reyneri e all’agronomo di Alpignano Sergio Fioravanzo la realizzazione di uno studio di fattibilità propedeutico alla realizzazione di un’Oasi Naturalistica della Rana. L’idea è quella, se si troveranno le fonti di finanziamento, di recuperare un sito da 4.200 metri quadrati nella zona del canale Pertusana, ai piedi del paese, con finalità educative, di conservazione della biodiversità e di accoglienza del pubblico, anche grazie alla predisposizione di due stagni attrezzati con passerelle, pontili e palafitte.

Ezio Massucco

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