Di fronte agli aumenti dei prezzi nel carrello della spesa, 7 consumatori su 10 (68%) si impegnano a ridurre gli sprechi alimentari, quasi la metà taglia il superfluo a tavola (48%) e presta più attenzione al rapporto prezzo euro/Kg (47%). È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti relativa alle strategie adottate dagli italiani secondo Ismea di fronte all’aumento dell’inflazione che a maggio per l’Istat sale al 6,9%, il massimo dal 1986.
A sostenere l’accelerazione della crescita dei prezzi oltre all’energia – sottolinea la Coldiretti – sono gli alimentari cresciuti in media del 7,1% per effetto degli aumenti generalizzati di tutti i prodotti a partire dagli oli alimentari di semi (+70,2%) al burro (+22,6%) fino alla pasta (+16,6%).
Tra i comportamenti virtuosi segnalati dagli italiani spicca la riduzione degli sprechi che riguarda ben il 68% delle famiglie. Un impegno che al valore economico aggiunge anche quello etico ed ambientale in un Paese come l’Italia dove in media – sottolinea la Coldiretti – finiscono nella spazzatura quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari per un totale di oltre 1,8 miliardi di chili da smaltire. La propensione al risparmio – continua la Coldiretti – non sembra intaccare l’attenzione verso la qualità di ciò che si porta a tavola con il 70% dei consumatori che non intende rinunciare al prodotto 100% italiano anche per sostenere l’occupazione e l’economia nazionale.
Per contribuire alla diffusione di comportamenti antispreco tra le famiglie cuneesi, sabato 4 giugno al mercato contadino di Campagna Amica a Cuneo in Corso Giovanni XXIII, 15/bis, in occasione della Festa di (quasi) inizio estate, i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie potranno partecipare ai laboratori didattici “A scuola di sostenibilità” (ore 10-12 e 15-17) che forniranno tanti utili consigli antispreco per rispettare e tutelare la natura e il territorio.
Se i prezzi per le famiglie corrono – precisa la Coldiretti – l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne, dove 1/3 delle aziende agricole si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo, secondo il Crea. In agricoltura si registrano, infatti, aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.
“Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” afferma il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada nel sottolineare che “nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”.
Agricoltura | 31 maggio 2022, 19:01
Sette famiglie su dieci riducono gli sprechi a tavola, Coldiretti: "Maggiori costi impattano su tutta la filiera agroalimentare"
L'associazione auspica l'avvio di accordi di filiera anti speculazione
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