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Politica | 31 maggio 2022, 11:24

Forza Italia in fibrillazione: tutti guardano a Cirio per capire che fare e dove andare

Il presidente della Regione resta il faro delle truppe azzurre, sempre più assottigliate e sempre più inquiete. L’irrequietezza riguarda, in particolare, i parlamentari piemontesi preoccupati per il loro destino

Forza Italia in fibrillazione: tutti guardano a Cirio per capire che fare e dove andare

 

Sono giorni complicati per Forza Italia.

Se Silvio Berlusconi è felice per la promozione in serie A del suo Monza, non così per la situazione di perdurante fibrillazione nel partito.

Tante le questioni che agitano e dividono gli azzurri: dalla possibile fusione con la Lega di Matteo Salvini alle tematiche internazionali dove non tutti la vedono nello stesso modo sul conflitto in atto tra Russia ed Ucraina.

Ma il vero nodo è la ricerca di un’identità che nel partito ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio quesito esistenziale: chi siamo? Cosa facciamo? Dove vogliamo andare?

Una situazione di tensione che vede il numero due del partito, Antonio Tajani, costretto a versare acqua sul fuoco, alimentato dalle irrequietezze di Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna.

Che succede in Piemonte, regione dove è presidente Alberto Cirio, l’uomo che Berlusconi ha fortemente voluto alla presidenza nel 2019?

Il coordinatore piemontese Paolo Zangrillo, deputato e fratello di Alberto Zangrillo, presidente del Geoa, primario del San Raffaele di Milano ma soprattutto medico personale di Berlusconi, è indicato tra i fedelissimi.

I parlamentari piemontesi tacciono, in attesa di evoluzioni, ma il loro è un silenzio non senza apprensioni dal momento che la data delle elezioni politiche si avvicina.

Sul territorio piemontese (e quindi anche cuneese), i rapporti di Forza Italia con Lega e Fratelli d’Italia si limitano al quieto vivere, anche se non mancano – per quanto sotto traccia – mugugni e malumori per scelte fatte e volute dagli alleati, subìte più che condivise.

Ma ciò che preoccupa è soprattutto la perdurante incertezza sul futuro di un partito che era il più forte del centrodestra e che vede oggi il baricentro spostato a vantaggio dei partner.

La coalizione, rispetto al passato, è inequivocabilmente diventa destra-centro anzichè centro-destra, com’era in precedenza, mentre incombe il timore del responso elettorale del turno amministrativo del 12 giugno.

In Piemonte e nel Cuneese in Forza Italia tutti aspettano le mosse del presidente Cirio, il quale però, prudentemente, si guarda bene dal fare passi azzardati in questa fase.

Del resto, deve fare da pompiere per spegnere i focolai che agitano costantemente la sua maggioranza in Regione.

In questo clima, ad essere in ansia sono soprattutto i parlamentari perché – a distanza di pochi mesi dalle politiche di marzo 2023, sempre che il governo non cada prima – sanno che per loro…del doman non v’è certezza.

 

Giampaolo Testa

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