"Finalmente possiamo degnamente celebrare i nostri 75 anni di vita!".
Così il Coro della Società Corale Città di Cuneo presenta il concerto con l'orchestra degli alunni del Conservatorio “Ghedini”, in programma venerdì 10 giugno 2022 Complesso monumentale di San Francesco Cuneo.
"Lo facciamo con un nuovo repertorio, come d’abitudine, proponendovi brani che sono sì molto lontani fra loro nel tempo ma che ancora una volta avviciniamo perché trattano la materia musicale con la stessa, grande, intensità espressiva." - spiegano - "Iniziamo la serata agganciandoci alla tradizione, con il Mottetto bachiano “Lobet den Herrn” che eseguimmo nel 2007 in Cattedrale: diviso in tre sezioni contrastanti, con la celebre gemma dell’”Alleluia” finale, è un fulgido esempio della meravigliosa scrittura del “Kantor” di Lipsia, seppure per alcuni la sua autenticità sia ancora in dubbio.
Il contrasto con il secondo brano in programma può sembrare stridente: Il norvegese/newyorchese Gjeilo elabora su un testo del mistico San Giovanni della Croce una pagina davvero travolgente, policroma, in cui dalle tenebre della notte (e quale notte!) l’anima riemerge nel finale, per quietarsi appagata e felice.
Ritorniamo al passato con una pagina semisconosciuta di Mozart, quel “Misericordias Domini” scritto a soli 19 anni da un Amadeus debitore a Bach che il suo insegnante padre Martini di Bologna lodò in una delle sue lettere al giovane allievo. Torniamo ai giorni nostri (“in diebus nostris” dice letteralmente il testo) con il “Da pacem, Domine” del settantaseienne lettone Pēteris Vasks: la forza comunicativa di questa pagina risalta fin dall’apertura orchestrale, stridente con l’ingresso semplicissimo del coro. Non è facile parlare di Pace oggi, ma un’opera così riesce davvero a parlare a tutti i cuori, indistintamente".
In chiusura una pagina poco conosciuta ma di rara bellezza espressiva come la celebrazione funebre “Elegischer Gesang” dell’ultimo Beethoven, in cui un nitido quartetto d’archi supporta il coro in un anelito espressivo tipico delle sue opere musicali con organici più ampi.
Ed alla fine, la speranza di tutti: che torni la luce, magari la luce di un bambino, che ci aiuti a ri-nascere a nuova vita… Lo dice il testo di “His light in us”, memorabile melodia del norvegese KIm André Arnesen, una di quelle che continui a canticchiare mentre torni a casa dopo un bel concerto…
Mondi lontanissimi solo in apparenza.
Bartolomeo Gallizio, organo
Andrea Vigna Taglianti, pianoforte
Giuseppe Cappotto, direttore
Rosanna Parola, collaboratrice alla direzione
Ingresso libero fino ad esaurimento posti, mascherina obbligatoria