"Le vittime di questo tipo di incidenti non muoiono mai sole e molto spesso si tratta di persone di grande esperienza. La capacità di un territorio creativo e organizzato come questo è anche quella di saper affiancare alla valorizzazione di un ambiente che ha portato a importanti riconoscimenti quella del lavoro e delle persone. E di farlo mediante investimenti che non soltanto salvano vite umane, ma che servono ad incrementare la produttività delle nostre aziende".
Con queste parole il direttore regionale dell’Inail Giovanni Asaro ha voluto manifestare la propria soddisfazione per l’atteso arrivo presso la Scuola Enologica "Umberto I" di Alba del simulatore per la prevenzione degli incidenti sul lavoro in spazi confinati o sospetti di inquinamento.
Studiato da Inail Ricerca e già brevettato in diversi Paesi del mondo, lo speciale container pensato per l’addestramento degli addetti alla gestione di cisterne, vasche e silos è giunto lunedì nella capitale delle Langhe mediante un trasporto speciale le cui spese sono state sostenute da Banca d’Alba, e qui rimarrà per l’intera settimana, diventando la singolare sede di corsi di formazione alla sicurezza che da ieri, martedì 7 giugno, coinvolgono gli studenti dello storico istituto albese e addetti di imprese facenti parte in special modo della filiera enologica.
Una positiva operazione nel segno della cultura della prevenzione – salutata questa mattina da un incontro tenuto nella cantina sperimentale dell’istituto di corso Enotria, con la preside Antonella Germini e il professor Giuseppe Dacomo a fare gli onori di casa – promossa dalla scuola e resa possibile non soltanto dalla disponibilità subito manifestata da Inail (presente all’incontro anche col suo responsabile provinciale Aldo Pensa e col progettista del simulatore, l’ingegner Luciano Di Donato), ma anche dal propositivo coinvolgimento di realtà quali il Servizio Prevenzione Infortuni-Spresal dell’Asl Cn2 (che ha partecipato col suo responsabile, il dottor Giuseppe Calabretta), da realtà del mondo produttivo come la stessa Banca d’Alba (presente col suo presidente Tino Cornaglia) e Vignaioli Piemontesi (col direttore generale Davide Viglino), e da associazioni di categoria quali Confindustria (col referente della sezione Vini e Distillati Paolo Sartirano); Coldiretti (con Roberto Giobergia) e Confartigianato (con la vicepresidente provinciale Daniela Balestra).
Nei loro interventi i diversi sottoscrittori dell’accordo promosso da Inail hanno sottolineato l’importanza della prevenzione per evitare tragedie quali quelle verificatesi anche nella nostra provincia con la morte dei fratelli Davide e Francesco Gennero, che nel settembre 2020 persero la vita asfissiati in un silos della loro azienda agricola a Cavallermaggiore, e col non meno terribile episodio che un anno fa, il 4 giugno 2021, si portò via due dipendenti della Fratelli Martini di Cossano Belbo, Gianni Messa e Gerardo Lovisi.
A questo dovranno servire i corsi di addestramento teorici e pratici organizzati con l’aiuto del simulatore, che, come ha spiegato l’ingegner Di Donato, "tramite la riproduzione di una circostanze quali l’assenza di luce, la diffusione di fumo e la riproduzione di rumori studiati all’uopo è in grado di indurre una situazione di stress simulato e di alterare la percezione cognitiva della persone al suo interno, ricreando insomma le condizioni di un possibile intervento di emergenza all’interno di vasche o cisterne".
"Un utile contributo verso la creazione di una sempre maggiore cultura della sicurezza", ha sottolineato da parte sua il dottor Giuseppe Calabretta, responsabile dei sette tecnici e dei due medici che fanno parte dello Spresal dell’Asl Cn2, struttura chiamata a sorvegliare sulle condizioni di lavoro di ben 12mila aziende e 80mila addetti nel comprensorio di Langhe e Roero, in un contesto nel quale "le imprese più piccole spesso non hanno la forza economica per opportuni investimenti in questo campo".
Ben venga quindi puntare sulla scuola, quindi, quale istanza attraverso la quale costruire questo tipo di cultura, come ribadito anche da Paolo Sartirano, che dal canto ha ricordato come Confindustria Cuneo sia da sempre impegnata nel campo della prevenzione con iniziative che ora guardano in particolare modo "all’aiuto che può provenire dall’innovazione tecnologia non soltanto in cantina, ma anche in campo, nella promettente prospettiva che sempre più sofisticati macchinari quali i droni e le macchine senza operatore possono assicurare per scongiurare non soltanto gli incidenti agricoli, ma anche le malattie professionali collegate all’utilizzo degli anticrittogamici".