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Economia | 10 giugno 2022, 11:34

Savigliano, Ortofruit assorbe la storica cooperativa Sacoop

Nasce un’importante realtà per le nuove produzioni di piccoli frutti, in forte espansione nel Cuneese, che riunisce 200 imprese. Obiettivo: 10mila tonnellate di mirtilli e lamponi all’anno

Savigliano, Ortofruit assorbe la storica cooperativa Sacoop

Il Gruppo Ortofruit Italia, per tramite della cooperativa agricola associata Agrifrutta, con sede a Saluzzo e Peveragno, ha accorpato la storica cooperativa saviglianese Sacoop, sorta nel 1959, una delle prime cooperative del comparti frutticolo costituite in provincia di Cuneo.

Tecnicamente si tratta di una fusione per incorporazione.

Un’operazione importante che dà vita ad una nuova realtà nel mondo dei piccoli frutti, oggi in forte espansione nel Saluzzese e in tutto il Cuneese.

L’aggregazione, fortemente voluta dal presidente dell’Op Ortofruit Italia, Domenico Paschetta, già presidente di Confcooperative Piemonte, ha trovato un valido e motivato interlocutore nella persona di Giancarlo Mellano, presidente della Sacoop.

L’aggregazione consentirà ad Ortofruit di garantire, per quanto riguarda mirtilli e lamponi una produzione e relativa lavorazione di circa 10 mila tonnellate all’anno, che permetteranno allo stabilimento di Peveragno – un magazzino che ingloba due siti specializzati nella lavorazione di fragole, ciliegie e nergi – di operare a pieno regime e ottimizzare la sua attività.    

È una notizia significativa per l’economia agroalimentare cuneese e piemontese che va nella direzione di estendere anche ad altre regioni nuovi impianti di piccoli frutti legati a esclusici varietali a livello internazionale.

“Si tratta di un’operazione che abbiamo fortemente voluto e costruito nel tempo per garantire futuro e innovazione a oltre duecento imprese associate tra le nostre due realtà commenta Domenico Paschetta, presidente di OrtofruitInfatti, non possiamo più limitarci a parlare di comparto berries in quanto, le filiere legate ai piccoli frutti oggi valgono il 60% del nostro fatturato (25 mln/a): per questo era necessario strutturarsi e aumentare il livello di specializzazione in quest’area che ci vede sempre più riferimento del polo nazionale”.

“L’operazione è un concreto segno di ripresa in un momento non facile per varie ragioni che ci aiuterà a sfidare le incertezze di mercato. Confidiamoevidenzia dal canto suo Giancarlo Mellano di Sacoop - che il Piemonte tragga beneficio da questa unione che rafforza e meglio struttura la filiera.

Redazione

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