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Attualità | 10 giugno 2022, 18:55

Piccoli atti di bullismo in una scuola media delle Langhe: l’amaro sfogo di una coppia di genitori

Una piaga che sembra difficile da estirpare: abbiamo raccolto la riflessione di un padre e una madre il cui figlio, con un altro alunno, è stato preso di mira da un gruppo di compagni. Esseri educati è sbagliato nella società di oggi?

Immagine simbolica di come il bullismo di gesti e parole possa emarginarne le vittime

Immagine simbolica di come il bullismo di gesti e parole possa emarginarne le vittime

Ha ancora un valore un’educazione improntata sul rispetto del prossimo e su valori quali l’amicizia, la correttezza e la gentilezza? Questa la domanda che una coppia di genitori si è posta nella riflessione che ha voluto condividere con noi al termine di un anno scolastico travagliato per il loro figlio maggiore, che ha appena terminato la seconda media in un istituto scolastico delle Langhe.

Il loro sfogo vuole essere un punto di partenza per provare a migliorare i comportamenti di alcuni studenti nei confronti dei compagni di classe più educati e rispettosi.

Piccoli atti di bullismo che per fortuna non sono sfociati in violenza fisica, ma costanti parole di sberleffo possono fare male al pari dei pizzicotti di inizio anno scolastico che il ragazzo ha ricevuto, mentre un secondo alunno è stato preso di mira “solo” a parole.

I fatti: «Mio figlio a settembre, al pari di un suo compagno, è stato preso di mira da un gruppetto della classe, che ha iniziato a sbeffeggiarli con parolacce. Lui, molto educato e gentile, non ha reagito e forse questo ha dato forza a questi ragazzini, che hanno continuato a prenderlo in giro. I pizzicotti che gli hanno procurato piccoli lividi a inizio anno sono finiti dopo il mio avviso al corpo docenti, ma le parole sono continuate per tutti i mesi di scuola. Mio figlio non ha mai risposto alle provocazioni e solo ultimamente ha iniziato a farsi rispettare di più, sempre in modo educato e rispettoso», afferma la mamma.

E da questa “sopportazione” è nata la riflessione dei genitori del ragazzo: «Io e mio marito - prosegue la mamma - a questo punto abbiamo sbagliato a dargli un’educazione così? Vedendo come oggi va la società dei ragazzini ci vengono i dubbi… . Forse bisogna insegnare a reagire di più, per tenere a bada questi bulletti? Io credo che ci voglia rispetto tra i ragazzini, siamo stati tutti giovanissimi, e il prendersi in giro a vicenda in modo divertente lo abbiamo fatto e subìto tutti, ma sembra che non ci sia più il senso della misura».

«Faccio un appello ai genitori di questi ragazzi affinché si comprenda che, soprattutto a questa età, ci vuole più rispetto reciproco, e agli insegnanti che penso che debbano essere più attenti alle situazioni, prima che degenerino in fatti gravi, di cui la cronaca è piena. Non è il caso di mio figlio, ci mancherebbe, ma cerchiamo tutti di essere più attenti a questo fenomeni di bullismo. Così magari non ci confonderemo più sul vero valore della corretta educazione».

Livio Oggero

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