Quello delle politiche sanitarie e ospedaliere nella nostra provincia continua a essere tema che anima la politica e che investe il quotidiano sentire dei cittadini, chiamati a testarne l’efficienza in termini di servizi erogati. Pubblichiamo a seguire lo scritto di una lettrice, che denuncia le difficoltà recentemente incontrate in più di un ambito.
Gentile direttore,
scrivo di getto questa segnalazione perché mi sembra quasi irreale come situazione.
Questa mattina mi sono recata all’Asl in via Carlo Boggio per la richiesta di un pediatra per mio figlio e la risposta è stata che non ci sono disponibilità e neanche la possibilità di mettersi in lista d'attesa.
Poi chiedo di prenotare un'ecografia di controllo ai linfonodi a seguito di radioterapia con prescrizione fatta a marzo e da marzo a oggi non esiste la possibilità di prenotare su Cuneo.
In questi mesi di continua ricerca di posto telefonando al numero verde o tramite app la maggior parte delle volte mi si apriva solo Verduno. Allora mi domando, uno del Cuneese deve andare sino a Verduno pur di riempire un ospedale che forse è stato sovradimensionato e ora deve essere riempito a discapito dell'ospedale di un capoluogo di provincia?
E le assicuro che non e l'unica prestazione dove risulta impossibile prenotare su Cuneo, che sembra sparito dagli ospedali che forniscono una prima assistenza di base se consideriamo la tipologia di prestazione.
Uscita dall’Asl mi imbatto in un'imbarazzante marea di gente sul marciapiede in piedi in attesa di effettuare un prelievo del sangue: giovani e anziani piazzati lì col caldo, freddo, pioggia in attesa. Per cui mi domando: esiste ancora la sanità a Cuneo, una volta fiore all'occhiello e ora in via di estinzione?!
Forse chi coordina dovrebbe provare a utilizzare i servizi che gestisce e rilanciare una sanità completamente abbandonata e in balia di sé stessa.
Lettera firmata,
Cuneo
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