Politica - 20 giugno 2022, 07:20

5 Stelle senza seggi a Cuneo e ora con la deputata-ministra Fabiana Dadone a rischio

La regola del doppio mandato – rilanciata da Beppe Grillo e oggetto di contesa in questi giorni nel Movimento – costituisce una tagliola per la responsabile delle Politiche giovanili. In provincia, la rappresentanza nei municipi è rimasta confinata a Busca con due consiglieri

5 Stelle senza seggi a Cuneo e ora con la deputata-ministra Fabiana Dadone a rischio

Nel Movimento 5 Stelle, ad acuire la tensione dopo il flop alle amministrative del 12 giugno, si aggiunge ora anche la contesa sul terzo mandato.

Beppe Grillo è stato chiaro: il vincolo del doppio mandato resta perché è uno dei capisaldi del Movimento.

Le affermazioni di principio, in politica, valgono per quel che valgono, ma in questo caso, essendo stato riaffermato dal padre-padrone, un qualche significato dovrebbe pur averlo.   

Se così sarà, rischiano il posto molti big, un’ottantina, tra cui la ministra di Carrù alle Politiche giovanili Fabiana Dadone.

A marzo 2023 scadrà la legislatura e se per lei non ci sarà un’ apposita deroga si concluderà la sua fortunatissima stagione politica che l’ha portata ad essere due volte ministra della Repubblica, prima alla Pubblica Amministrazione, ora alle Politiche giovanili.

Ma se la Dadone è stata oltremodo fortunata, non altrettanto si può dire del suo Movimento che, nell’arco di meno di dieci anni, ha disperso nel Cuneese un patrimonio di decine di migliaia di voti.

Dal picco massimo ottenuto alle politiche del 2013 col 26,3%, i consensi sono andati sempre calando fino ad arrivare al 9,6% alle europee 2019.   

Alle ultime consultazioni politiche del marzo 2018 la percentuale oscillava tra il 22,4% (collegio camerale di Cuneo) e il 23,1% (collegio di Alba).

La tornata amministrativa del 12 giugno ha segnato la fine della rappresentanza consiliare a Cuneo, dove la candidata sindaco del M5S, Silvia Cina, non è riuscita a raggiungere il quorum per strappare almeno un seggio in Consiglio comunale.

Ha ottenuto 396 voti (1,68%), una percentuale troppo bassa per varcare la soglia del municipio.

Nemmeno la venuta in città di Giuseppe Conte è servita a portare in dote ai 5 Stelle quella manciata di voti che pure sarebbe stata preziosa.  

Sarebbe andata meglio a Savigliano, questa volta, se non fosse che l’avvocato Antonello Portera, dopo aver fatto il candidato sindaco  sotto le insegne pentastellate per due volte, in questa tornata ha voluto vestire i panni civici, scelta che gli ha consentito di arrivare al ballottaggio con il candidato sindaco del centrosinistra Gianfranco Saglione.  

La presenza negli enti locali resta ora confinata al solo Comune di Busca con due consiglieri comunali: Silvia Gollè e Luca Pavan.

Oltre alla ministra Dadone a Roma resta una rappresentanza a Torino in Regione, affidata al consigliere albese Ivano Martinetti.

Se la tendenza elettorale non dovesse invertirsi sarà lui l’ultimo vessillifero  grillino nella Granda, scadendo il suo mandato a Palazzo Lascaris nel 2024.

Giampaolo Testa

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