Riceviamo e pubblichiamo:
Da oltre un mese soffro di una forte sciatalgia e, dopo vari tentativi senza successo di alleviare il male con antinfiammatori, su consiglio del fisioterapista decido di sottopormi a risonanza magnetica alla colonna lombosacrale per determinarne le cause.
Come da prassi, tento la prenotazione attraverso il Servizio Sanitario Nazionale: primo posto disponibile presso l’ospedale Santa Croce di Cuneo il 6 dicembre 2022, alternativa a Mondovì il 20 gennaio 2023. Ovviamente non posso aspettare, quindi decido di passare al “solito” piano B: affidarsi ad una struttura privata.
Abitando a Cuneo, cerco tra quelle nei dintorni e scopro che soltanto una è attrezzata per fare questo tipo di risonanza: chiamo e prenoto. Il primo posto libero è per martedì 12 luglio, costo 90 euro.
Ma il male non dà tregua, provo quindi ad allargare i confini della mia ricerca ad un raggio più ampio e scopro che anche ad Alba c’è una struttura in grado di effettuare questo tipo di esame diagnostico.
Chiamo e mi danno la conferma: primo posto libero addirittura due giorni dopo. Per scrupolo anche qui chiedo il costo della prestazione, anche se ormai un’idea ce l’ho. Risposta: 260 euro.
Resto allibito, ma non ribatto. Penso che magari si sono sbagliati nella prima struttura, quindi decido di richiamarli per avere conferma. Che, puntualmente, arriva: 90 euro.
A questo punto richiamo Alba e chiedo spiegazioni circa tale differenza. L’operatrice è cordiale, addirittura imbarazzata: “A dire il vero non lo so. Posso solo presumere che il nostro macchinario sia più sofisticato, ma il prezzo da noi è di 260 euro”.
Posso sommessamente presumere che qualcosa mi sfugge?