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Politica | 23 giugno 2022, 08:37

Racconigi, Valerio Oderda ha giurato fedeltà alla Costituzione

Prima seduta all’insegna del fair play, anche se la capogruppo della minoranza, Patrizia Gorgo, battuta per soli 38 voti, non rinuncia a contestare la giunta “ristretta” (2 soli gli assessori) voluta dal riconfermato sindaco

Racconigi, Valerio Oderda ha giurato fedeltà alla Costituzione

Valerio Oderda, riconfermato sindaco di Racconigi, ha giurato fedeltà alla Costituzione sotto lo sguardo di un Carlo Alberto, che, nella grande tela alle sue spalle, ostentava un’altra Carta, concessa al tempo dei primi sussulti risorgimentali.

Una seduta tranquilla, quella di ieri sera, aperta da un momento di silenzio richiesto dal consigliere Andrea Capello in memoria di padre Mattei, rettore della chiesa dei Domenicani recentemente scomparso, figura importante per la comunità racconigese.     

La cerimonia d’insediamento è avvenuta senza spigolosità di sorta, nonostante la capogruppo della minoranza, Patrizia Gorgo, avversaria di Oderda, non abbia rinunciato ad un paio di stoccate, portate per altro in punta di fioretto.

Gorgo si è detta perplessa sulla scelta di Oderda di riproporre la giunta “ristretta”, limitata cioè a soli due assessori, Alessandro Tribaudino, vicesindaco, e Annalisa Allasia, assente alla “prima” per forza di causa maggiore.

“Racconigi – ha detto – è una città di quasi 10 mila abitanti e non può avere lo stesso numero di assessori di Caprauna, perché ne va del funzionamento della macchina comunale”.

Il suo omologo, Andrea Capello, capogruppo della maggioranza, ha replicato sostenendo che la scelta è stata fatta “in continuità col mandato precedente e nello spirito di coinvolgere tutto il gruppo”.

Gorgo ha ribattuto: “la figura del consigliere delegato non ha alcun potere perché non gli è stata assegnata dall’ordinamento. Non è dunque questione di processo alle intenzioni, ma – ha sottolineato - tema che afferisce unicamente l’organizzazione e la qualità del governo di una città delle dimensioni di Racconigi”.

Oderda ha preso la parola per dire che “è giunto il momento di archiviare le tensioni di una campagna elettorale in cui si sono registrati toni da anni ’70. Il ricorso alla delega ai consiglieri – ha spiegato il primo cittadino nel difenderne la scelta – è una espressa volontà di voler procedere in spirito di gruppo. Non so se sarà una scelta definitiva, ma oggi è così”.

Poi, considerando forse anche il monito del parroco, preoccupato per le divisioni venutesi a creare prima del voto, ha provato ad allungare la mano verso la sua competitor.

“La sfide che abbiano innanzi sono tante e complesse. Confido – ha detto Oderda rivolto alla Gorgo – che almeno in talune situazioni sia possibile trovare intese che vadano nell’interesse della città”.

La “prima” si è dunque conclusa all’insegna del fair play anche se – inutile negarlo – tutti hanno contezza che la Città del Castello è uscita dalle urne spaccata in due, come una mela.

GpT

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