Il nuovo sindaco di Bagnolo Roberto Baldi ha giurato fedeltà alla Costituzione nella prima seduta di Consiglio convocata ieri sera, mercoledì 22 giugno alle ore 21, dopo il voto amministrativo del 12 giugno.
La vittoria elettorale di Baldi apre un nuovo corso dopo 20 anni di giunte di centrosinistra, 10 guidate da Flavio Manavella e 10 da Fabio Bruno Franco.
Baldi, in quanto capolista di “Uniti per Bagnolo”, ha ottenuto 1420 voti (53,95%) contro i 1212 avuti dal suo rivale, Oreste Laurenti, che guidava la formazione “Progetto e Realtà”, in continuità con le precedenti amministrazioni.
In maggioranza siederanno gli 8 consiglieri più votati: Cristina Albertengo (413 preferenze), Chiaffredo Maurino (270), Paire Fernando (113), Tommaso Vottero (113), Daniele Piccato (103), Roberto Castagno (82), Ivano Falco (69), Piera Belfiore (56).
La minoranza è composta, oltre che dal candidato sindaco sconfitto, Oreste Laurenti, da: Chiara Fornero (280), Massimo Turaglio (147), Mauro Davico (168).
La giunta, che il neo sindaco ha comunicato ufficialmente ieri sera all’assemblea, sarà composta da Chiaffredo Maurino, assessore con deleghe a: commercio, istruzione, cultura, rapporti con le frazioni e gemellaggi.
In giunta, oltre a Maurino, Cristina Albertengo (bilancio, agricoltura, attività produttiva, gestione personale comunale); Roberta Castagno (edilizia e urbanistica, transazione energetica, unione montana, servizi sociali),
Tommaso Vottero e Fernando Paire (si alterneranno in giunta per 2 anni e mezzo ciascuno con deleghe a: lavori pubblici e viabilità, protezione civile, caccia e pesca, cimiteri, associazioni, fiere e mercati).
Il neo sindaco ha inoltre assegnato a due consiglieri specifiche competenze: a Daniele Piccato le politiche giovanili e a Ivano Falco lo sport.
Il sindaco ha annunciato che avocherà a sé che le deleghe a cave, turismo e acqua.
Il capogruppo della minoranza, Oreste Laurenti, nel suo intervento pungente ma senza eccessi polemici, ha detto che si “sarebbe potuto eccepire sull’opportunità di alcune deleghe”, ma ciò nonostante si è detto disposto a collaborare pur ribadendo che “la minoranza sarà intransigente nei confronti di scelte che sappiano di partigianeria e ancor più verso decisioni che dovessero portare indietro il paese”.