Agricoltura - 26 luglio 2022, 12:57

Vento e grandine flagellano il Doglianese: perso fino al 90% dei dolcetti. Danni anche a nocciole e mais

Tetti scoperchiati e pannelli fotovoltaici divelti nella zona tra Farigliano e Carrù. Coldiretti Cuneo fa la conta di danni. Il presidente Enrico Nada: “Ancora una volta ci troviamo a fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico"

Il tetto di un'azienda agricola divelto a Carrù

Il tetto di un'azienda agricola divelto a Carrù

Grappoli di dolcetto e nocciole a terra, capannoni e case scoperchiate, mais spezzato. Questi gli effetti dell’ondata di maltempo che nel tardo pomeriggio di ieri ha investito la Granda con eventi estremi localizzati e danni all’agricoltura che, secondo l’analisi di Coldiretti Cuneo, riguardano soprattutto la zona compresa tra Dogliani e Carrù.

Una bufera di vento e grandine a Farigliano e Carrù ha scoperchiato capannoni e tetti e divelto pannelli fotovoltaici, mentre sulle Langhe doglianesi ha gettato a terra i grappoli in maturazione di uve dolcetto, con danni che i tecnici di Coldiretti Cuneo, al lavoro per analizzare la situazione azienda per azienda, stimano intorno al 75% con punte del 90%.

Nei noccioleti tra Carrù, Piozzo e Farigliano, il vento forte ha spezzato rami e sradicato piante, facendo anche cadere a terra buona parte dei frutti, non ancora completamente maturi: una beffa a dieci giorni dall’inizio della raccolta – spiega Coldiretti Cuneo – vista la complessità delle operazioni di pulizia, ora indispensabili per salvare l’annata, con le nocciole già a terra.

Non è andata meglio per i campi di mais spazzati dal vento tra Dogliani e Carrù: le piante defogliate di mais per l’alimentazione degli animali dovranno essere rimosse con pesanti danni per i produttori in un’annata – ricorda Coldiretti Cuneo – già difficile per l’aumento insostenibile dei costi di produzione.

Meno grave la situazione nel resto della Provincia, dove in molte aree non è scesa nemmeno una goccia d’acqua, perpetuando la lunga attesa di pioggia benefica.

Nel distretto frutticolo saluzzese, alle prese con la pesante carenza di manodopera stagionale che Coldiretti denuncia da mesi, la grandine, arrivata nel pieno delle raccolte estive, non è stata violenta come quella caduta sulla città di Saluzzo e le reti antigrandine hanno funzionato a dovere.

Nel Fossanese una tempesta di vento ha allettato il mais, senza tuttavia conseguenze irreparabili.

“Ancora una volta, ci troviamo a fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico con una tendenza alla tropicalizzazione di lungo periodo e una più elevata frequenza di manifestazioni violente. Il risultato è un conto per l’agricoltura italiana di 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione e danni alle strutture e alle infrastrutture. A ciò si aggiungono i rincari delle materie prime che da mesi stanno mettendo in ginocchio gli agricoltori con aumenti record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio”, evidenzia Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.

“Il maltempo delle ultime ore, in un’estate di gravissima siccità, fa salire la conta dei danni poiché le precipitazioni per essere di sollievo devono durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua provocando allagamenti, frane e smottamenti. La grandine, in particolare, è l’evento più temuto per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno”, spiega Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.

Redazione

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