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Politica | 04 agosto 2022, 07:43

Cuneo, minoranza comunale, ambientalisti e pendolari uniti sul No al "buco" di Piazza Europa: "La sindaca sta facendo retromarcia"

Durante un incontro tenutosi lunedì scorso sono state decise le nuove strategie da adottare per arrivare al impedire il via ai lavori

Minoranze contrarie al parcheggio sotterraneo in piazza Europa, a Cuneo

Minoranze contrarie al parcheggio sotterraneo in piazza Europa, a Cuneo

Torna a farsi sentire, o meglio non si era mai assopita, la voce delle minoranze contrarie alla costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Europa a Cuneo.

I Gruppi Consiliari Cuneo Mia, Cuneo per i beni comuni, Fratelli d’Italia, Indipendenti, SiAmo Cuneo, Lega Salvini Piemonte e Lauria Giuseppe, insieme con le associazioni ed i gruppi Di Piazza in Piazza, Legambiente, Pro Natura, Italia Nostra e Gruppo pendolari CN-TO, si sono dati appuntamento lunedì scorso 2 agosto per discutere sull’argomento e decidere le strategie future affinché si possa arrivare ad impedire l’avvio dei cantieri.

La sindaca Manassero nella sua seduta d’insediamento aveva lasciato aperto uno spiraglio circa la volontà di dialogo con le forze contrarie all’iniziativa – scrivono i firmatari in una nota inviata ai giornali -, speranza svanita nella discussione avvenuta nel consiglio comunale del luglio scorso. In quella seduta, la Sindaca non ha più parlato di partecipazione cittadina, ma di semplice comunicazione di procedure ormai avviate ed irreversibili sul parcheggio sotterraneo, non lasciando margini di apertura ad un confronto cittadino per una eventuale riconsiderazione della validità del progetto”.

Per questo, i gruppi di opposizione, hanno deciso di passare all’attacco: “Rappresentiamo anche la contrarietà al progetto del 53% dei votanti al primo turno – continuano – e prendiamo atto che le determine adottate per la redazione del piano antincendio e per studi sul terreno di scavo sono rivelatrici delle intenzioni della Giunta di proseguire nella realizzazione dell’opera senza nessuna ulteriore consultazione della popolazione”.

I firmatari continuano a denunciare l’opera “contraria agli interessi della generalità dei cittadini sotto l’aspetto della socialità, della qualità della vita urbana, della tutela della salute”, ma soprattutto dannosa per le casse comunali: “La previsione dell’accensione di un mutuo previsto di 5,5 milioni di euro rappresenta una cifra che fin d’ora può essere considerata largamente insufficiente, tenuto conto del fortissimo rincaro intervenuto nel costo delle materie prime e dell’energia, nonché dell’aumento degli oneri finanziari legati alla crescita dei tassi di interesse che renderanno oltremodo onerosa l’assunzione di ulteriori impegni a carico dei cittadini”.

Ultima, ma non ultima, la questione del ricorso al Tar presentata dal gruppo dei Beni Comuni nella scorsa legislatura e tuttora pendente- Un passaggio reso possibile dal concorso finanziario di numerosi cittadini – chiudono i promotori nella loro lettera - volto ad evidenziare possibili irregolarità di tipo urbanistico che saranno oggetto di ulteriori iniziative in quella sede non appena presa visione del progetto esecutivo”.

redazione

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