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Curiosità | 10 agosto 2022, 11:12

Occhi al cielo a “Riveder le stelle”: arriva la Notte di San Lorenzo

I luoghi migliori per sperare di vedere una stella cadente ed esprimere un desiderio

Occhi al cielo a “Riveder le stelle”: arriva la Notte di San Lorenzo

C’è una notte che tutti trascorriamo con il naso all’insù. È la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti. Il 10 agosto di ogni anno, che ci si trovi in montagna o in riva al mare, chiunque spera di vederne almeno una.

Un appuntamento romantico, affascinante, per sognatori e appassionati di astronomia. Nell’antichità le stelle cadenti erano viste come segni di cattivi presagi, perché si credeva che fossero le lacrime delle divinità.

Ma l’avvento del cristianesimo ha cambiato il significato del fenomeno celeste, collegandolo al martirio di San Lorenzo, arso vivo nel 258 d.C. sotto l’impero di Valeriano. Tra fede e leggenda, si narra che le stelle cadenti siano i tizzoni ardenti che scaturirono dal suo rogo, oppure le sue lacrime, le stesse riprese secoli dopo da Giovanni Pascoli nella sua poesia 10 agosto, in cui ricorda la morte del padre, ucciso mentre tornava a casa.

In realtà quelle che ‘cadono’ non sono stelle, ma detriti della cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862 e il cui ultimo passaggio risale al 1992. Che cosa accade concretamente in questo periodo dell’anno? La Terra, girando intorno al sole, incrocia l’orbita della cometa, immergendosi in uno sciame di Perseidi, dei corpi celesti nei pressi della costellazione di Perseo. Le stelle cadenti non sono altro che meteore dunque.

Dall’antichità il mondo del cielo e degli astri ha un significato prezioso e i nostri antenati ne erano molto influenzati. Ma in particolare navigatori e viandanti, in assenza di altri strumenti, si affidavano alle stelle come guide preziose durante i loro viaggi di notte.

Ma perché esprimiamo i desideri? La parola desiderio deriva dal latino ‘desiderium’, ovvero ‘mancanza di stelle’. Fin dai tempi più remoti si credeva agli oroscopi e si riteneva che il destino fosse scritto nelle stelle, che potevano essere osservate nel cielo al momento della nascita di un individuo. Nel momento in cui una stella cade vuol dire che il destino non è più scritto e, nel brevissimo spazio di una notte (appunto quella di San Lorenzo) ogni uomo ha la possibilità di veder cambiare il proprio futuro.

Per questo motivo, chi vede cadere una stella ha il diritto di esprimere un desiderio per il proprio futuro, nella speranza che la ‘caduta’ di quella stella gli dia la possibilità di cambiare almeno un po’ il proprio destino e realizzare un sogno. In quest’ottica de-siderare significherebbe ‘spostare le stelle’ o ‘alterare la posizione delle stelle’ cioè, cambiare il proprio destino.

“E infine uscimmo a riveder le stelle”, scrisse Dante Alighieri nell’ultimo verso dell’Inferno della sua Divina Commedia. Già, ma come e dove vederle? Lista di desideri alla mano e sguardo orientato verso il quadrante Nord-Est della volta celeste, verso la costellazione di Perseo.

Per godersi al massimo questo spettacolo basta andare in riva al mare in qualche spiaggia lontana dalle luci artificiali che offuscano la visione del cielo. Consigliatissime anche la montagna o la campagna, dove il buio pesto e l’aria pulita renderanno perfetta l’osservazione, ma anche in città, con un po’ di fortuna, si può avvistare qualche lucina sulla quale imbarcare un sogno.

Non solo stelle cadenti. Il cielo d’agosto sarà anche palcoscenico dell’ultima Superluna dell’anno. La notte del 12 agosto il nostro satellite sarà in fase di plenilunio e avrà raggiunto anche il perigeo (il punto della sua orbita più vicino alla Terra), apparendo così in cielo più grande e luminoso. Una Superluna, appunto.

Purtroppo, la luce della Luna renderà più difficile l’osservazione della pioggia di stelle, il cui picco è previsto proprio tra l’11 e il 13 agosto. Ma in fondo sognare non costa nulla e fa bene al cuore.


Silvia Gullino

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