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Attualità | 11 agosto 2022, 13:22

Educazione finanziaria, palla ai territori aspettando la legge nazionale

Educazione finanziaria, a che punto siamo? Il tema è diventato improvvisamente dirimente con l'inflazione

Educazione finanziaria, palla ai territori aspettando la legge nazionale

A oggi la disciplina è stata codificata, attraverso specifiche normative approvate dalle rispettive assemblee legislative regionali, dal Veneto - con una legge risalente al 2019 ed elogiata anche dal Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi - e dalla Lombardia, più recentemente con la norma quadro numero 4 di quest'anno sulle politiche giovanili e sul Piano Giovani.

In Regione Sardegna è depositato dal 2019 un progetto di legge, mentre nella generalità degli altri territori regionali le iniziative si affidano a protocolli d'intesa sottoscritti con uffici scolastici (ex provveditorati) e fondazione Feduf per facilitare la divulgazione presso gli istituti didattici e all'azione delle sedi territoriali facenti capo alla Banca d'Italia.

Educazione finanziaria, a che punto siamo? Il tema è diventato improvvisamente dirimente con l'inflazione. Oramai lo scenario non è più paragonabile a quello dei rendimenti dei titoli del debito pubblico degli anni ottanta del secolo scorso, autentica polizza contro le fiammate inflazionistiche senza che né i risparmiatori né gli addetti allo sportello degli istituti di credito dovessero disporre di una particolare cultura votata alla diversificazione del rischio. Adesso che di quell'epoca sembra essere tornata solo la cifra dell'inflazione, ma non più quella dei rendimenti, la domanda sorge spontanea: dove e come investire per riaprire l'ombrello a tutela dei nostri risparmi che rischiano di vedere eroso il proprio potere d'acquisto per 120 miliardi a causa del mancato allineamento tra tassi di rendimento e variazioni in aumento del costo della vita corrente?

Un sondaggio condotto dall'istituto Trade Republic, su un campione qualificato di duemila intervistati, ha messo in risalto che almeno un risparmiatore italiano su tre, soprattutto nel Nord Ovest, sarebbe disponibile a riprendere un piano di investimento se soltanto potesse disporre di maggiori informazioni e di un più alto livello di consapevolezza. In maggioranza, la decisione di risparmiare è finalizzata a creare accantonamenti per poter acquistare una casa o sottoscrivere un piano previdenziale e assicurativo integrativo, mentre 4 intervistati su dieci dichiarano che gli accantonamenti realizzati puntano a fare fronte alle spese e alle eventuali emergenze quotidiane, in connessione con la congiuntura generale.

L'educazione finanziaria diventa pertanto una questione di democrazia economica, ossia di accesso facilitato alle opportunità di una crescita resa sempre più selettiva dalle contingenze internazionali in corso.

Sciolte in anticipo le Camere dopo la crisi del governo Draghi, che pure attraverso il ministero della pubblica istruzione (Sottosegretaria Barbara Floridia) aveva messo il bollino verde sulle proposte di legge per introdurre una volta per tutte la disciplina nelle scuole e negli ambienti formativi e didattici, della ripresa dei relativi progetti si occuperanno a questo punto le commissioni cultura e finanza di Camera e Senato del Parlamento che sarà eletto dal voto del 25 settembre, tenuto conto che la riduzione del numero dei parlamentari ha imposto soprattutto per il senato l'accorpamento delle commissioni e delle deleghe con un maggiore ruolo che sarà assegnato ai cosiddetti esperti.

Per intanto, a muoversi sono ancora una volta i singoli territori, a partire dalle aree dove - come evidenziato proprio da trade Republic - l'aspirazione a una destinazione produttiva dei risparmi, purché informata, è più spiccata che altrove, ossia Veneto e Lombardia.

Nella Regione guidata da Luca Zaia, l'educazione e l'alfabetizzazione economica sono regolamentate in specifico dal 2018 con una legge locale che ha iniziato a produrre i propri effetti dal 2019 - anno in cui venne presentata a Venezia all'ateneo Ca' Foscari con la partecipazione del Professor Beppe Ghisolfi tra i relatori d'eccezione - sotto la gestione dell'assessorato di Elena Donazzan, titolare delle deleghe relative a lavoro e formazione: i dati riferiti al solo esercizio 2021 parlano di oltre 30.000 cittadini coinvolti fra studenti, nuclei familiari e piccoli e medi imprenditori grazie a un calendario di eventi oramai distribuito lungo tutto l'anno e dal titolo Il Futuro Conta, in condivisione con la Feduf di Giovanna Boggio Robutti.
Soltanto nei primi 3 mesi di quest'anno, sono già oltre 40 le scuole e oltre 1900 gli studenti che hanno comunicato la propria adesione alle attività in corso.

Regione Lombardia, presidente Attilio Fontana e assessore delegato Stefano Bolognini, dopo una fase di intense consultazioni di base, ha varato e promulgato la legge 4 del 2022 dal titolo La Lombardia è dei giovani, che all'articolo 2, tra gli obiettivi principali, indica "l'educazione finanziaria ed economica per una maggiore consapevolezza e sensibilità sull'uso del denaro, sulle scelte di spesa e sugli stili di consumo". Finalità da fare confluire in un più generale piano giovani della Regione accompagnato dalla indizione di uno specifico premio annuale rivolto agli under 35.

Esattamente un mese fa, l'assessore Stefano Bolognini, assieme alla propria collega di giunta Melania Rizzoli, ha sottoscritto con la fondazione Feduf (di emanazione dell'associazione bancaria italiana ABI) e con l'ufficio scolastico ex provveditorato regionale agli studi, un protocollo memorandum d'intesa sui capitoli della finanza, dell'economia, dello sviluppo sostenibile e del risparmio, da declinare in progetti di informazione e formazione orientati alla strategica categoria anagrafica di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quindi anche attraverso percorsi esterni all'obbligo scolastico in senso stretto. Si tratta di una prima attuazione della nuova legge, un rafforzamento rispetto alla convenzione del 2019 che, come ha ricordato Bolognini, coinvolse il lusinghiero numero di 1400 studenti appartenenti ai licei Lombardi.

La legge Fontana Bolognini si caratterizza per una platea potenzialmente allargata di destinatari, poiché include non soltanto gli under 35 residenti formalmente nel territorio lombardo ma anche coloro che a vario titolo sono dimoranti come studenti, lavoratori autonomi o dipendenti, imprenditori e professionisti, e ciò con l'obiettivo di favorire politiche attrattive nei confronti dei nuovi talenti e dei creatori di iniziative economiche.

Piemonte e Liguria, governate da amministrazioni dello stesso colore politico di Veneto e Lombardia, saranno le prossime a dotarsi di un analogo strumento legislativo, creando così una sorta di macroregione dell'educazione finanziaria?

comunicato stampa

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