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Curiosità | 11 agosto 2022, 19:37

Riparte Migrans: si cercano volontari per seguire le migrazioni delle specie in volo verso le coste africane

Il progetto riparte il 18 agosto e proseguirà fino al 6 settembre. Nel 2021, in Valle Stura, sono stati avvistati 4.570 rapaci e grandi veleggiatori

Riparte Migrans: si cercano volontari per seguire le migrazioni delle specie in volo verso le coste africane

Il Progetto Migrans compie 31 anni. A partire dal 1992 i guardiaparco, insieme ai tecnici dell'Ente, a stagisti e tesisti, ai soci delle associazioni Cuneobirding e LIPU e ai preziosissimi volontari, seguono la migrazione autunnale delle specie dirette verso la costa africana, nel periodo indicativamente compreso tra la metà di agosto e la prima metà di settembre. 

Il progetto giovedì 18 agosto riprende a correre verso nuovi traguardi e monitoraggi per raccogliere dati sulla migrazione dei rapaci in Valle Stura.

La stazione di osservazione che si è rivelata ottimale negli anni e per questo continua ad essere utilizzata è in località Madonna del Pino, nel comune di Demonte. Il progetto, coordinato dall'Ente di gestione delle Alpi Marittime, ha come obiettivo il monitoraggio delle popolazioni di alcune specie di migratori, in primis il Falco pecchiaiolo e il Biancone, e dei corridoi di migrazione utilizzati per raggiungere le zone di svernamento ubicate soprattutto in Africa.

Nel 2021, la campagna di monitoraggio che ha risentito di alcuni giorni di maltempo e dell'impossibilità di ricorrere a stagisti e studenti a causa del Covid-19, sono stati avvistati 4.570 rapaci e grandi veleggiatori in migrazione e in dispersione nel caso del grifone (Gyps fulvus), numero di poco inferiore a quello registrato nel 2020 e di quello medio calcolato dal 1991.

Della totalità degli avvistamenti oltre il 91% era relativo il falco pecchiaiolo, specie seguita dal biancone con il 6,83% delle segnalazioni.

Sono anche stati osservati in ordine decrescente: 31 nibbi bruni (Milvus migrans), 15 falchi di palude (Circus aeruginosus), 9 grifoni, 8 garzette, 4 falchi della regina (Falco eleonorae), 3 falchi pescatori (Pandion haliaetus), 2 astori (Accipiter gentilis), 2 gheppi (Falco tinnunculus), 2 albanelle minori (Circus pygargus), 2 cicogne nere, 2 esemplari di Circus sp., 2 individui di Falco sp., 1 nibbio reale (Milvus milvus) e 1 falco cuculo (Falco vespertinus). Per 7 rapaci, inoltre, non è stato possibile risalire neanche al genere e pertanto sono stati annotati come indeterminati.

Ma perché queste osservazioni sono così importanti? Perché i dati, che vengono poi condivisi a livello nazionale, e che riguardano diverse specie di rapaci, permettono di seguire l’evolversi delle popolazioni di questi uccelli che sono considerati buoni indicatori dello stato di salute del territorio. La loro presenza indica ambienti ricchi di imenotteri e rettili, di cui si nutrono, segnale di un territorio ad alta biodiversità. Inoltre queste specie passano metà del loro tempo in Africa, un continente che a livello ambientale sta andando incontro a grandi sconvolgimenti. Anche per questo, questi rapaci sono inseriti nella Direttiva "Uccelli".



Come sempre è benvenuta e preziosa la presenza dei volontari! La partecipazione è libera: tutti gli interessati possono contattare il Parco per maggiori informazioni e per dare la loro adesione, scrivendo a Fabiano Sartirana. È importante segnalare le proprie disponibilità per inserirle in calendario e coordinare così gli osservatori in modo da riuscire a coprire tutto il periodo: l'obiettivo è proseguire il monitoraggio fino al 6 settembre!

redazione

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