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Schegge di Luce | 14 agosto 2022, 10:18

Schegge di Luce: pensieri sui Vangeli festivi di don Michele Bruno

Commento al Vangelo della Messa del 14 agosto, XX Domenica del Tempo ordinario

Schegge di Luce: pensieri sui Vangeli festivi di don Michele Bruno

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». (Lc 12,49-53)


Oggi, 14 agosto, la Chiesa giunge alla XX Domenica del Tempo ordinario (Anno C, colore liturgico verde). A commentare il Vangelo della Santa Messa è don Michele Bruno, sacerdote cottolenghino di Bra.

Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di Luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole che sono come scintille per accendere le ragioni della speranza.

Eccolo, il commento.

Nella liturgia odierna, Gesù ci lascia un po’ perplessi con delle parole che sembrano in contraddizione con ciò che vuole insegnarci. Viviamo una realtà molto difficile in cui la siccità è causa di grandi problemi nel mondo e Gesù dice di essere venuto a portare il fuoco sulla terra. Non è possibile che Gesù sia venuto ad incendiare il mondo materialmente. Lui non è venuto a seminare la divisione o la guerra, ma desidera che sia il fuoco del suo amore ad essere acceso.

Poi esprime anche la sua ansia per quello che gli dovrà capitare. Gesù è in viaggio verso Gerusalemme, manca poco all’arrivo e dice agli apostoli: «Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!». Tradotto: «Io ho un bagno in cui dovrò essere immerso» ed è il bagno della sua passione. Gesù è Dio, ma è anche vero uomo, quindi sente l’angoscia per quello che dovrà subire, la stessa angoscia che proverà nel giardino del Getsemani in cui dirà: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me… Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice...» (Mc. 14, 34-36).

Ma c’è un’altra espressione che ci scandalizza anche di più. Il mondo è di nuovo travagliato dalla guerra e se i responsabili non stanno attenti, essa può diventare una guerra mondiale e intanto ne stiamo comunque pagando le conseguenze. Ebbene, Gesù ci dice: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione», tradotto: «Se volete venire dietro a me e diventare miei discepoli, ciò comporterà delle contraddizioni, delle divisioni nelle famiglie». Ma Gesù non vuole dire di essere venuto a portare la guerra, visto che il suo saluto abituale da Risorto è la parola pace: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» (Gv 10,27). Il mondo ha la pace in assenza della guerra, ma Gesù ci dona la pace interiore, soprattutto all’interno delle nostre famiglie e tuttavia avverrà che chi si converte e vuole essere suo discepolo porterà forse divisione nella sua famiglia.

La settimana passata abbiamo festeggiato Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, un’affermata filosofa ebrea che si è convertita al Cristianesimo ed è diventata suora. Ebbene, la sua richiesta di ricevere il battesimo ha scatenato una tragedia nella sua famiglia, soprattutto non è stata presa bene da sua madre. Sua sorella, invece, si convertì anche lei e morirà con Teresa nelle camere a gas di Auschwitz.

Dunque è vero che per seguire Gesù si incontrano delle difficoltà, essere cristiani veri e autentici comporta delle contraddizioni, ma esse vanno affrontate con fede e fiducia. Nella Seconda Lettura è scritto: «Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato» (Eb 12,1-4). Nella lotta contro il peccato, chi di noi ha resistito fino al sangue? I martiri l’hanno fatto, Gesù l’ha fatto, i suoi apostoli l’hanno fatto e con la sua grazia anche noi riusciremo a vivere una fede autentica nel momento della contraddizione e della divisione.

Silvia Gullino

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