Riceviamo e pubblichiamo integralmente la risposta alla lettera pubblicata sul nostro giornale in merito ai 'nuovi pericoli' presenti sui sentieri in montagna... tra cui gli utilizzatori di e-bike. La firma è di un nostro lettore, Mario Filippi.
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Buongiorno, vorrei puntualizzare un paio di cose per quanto riguarda la lettera che avete ricevuto sui presunti pericoli delle e-bike in montagna. Innanzitutto vorrei far notare che lo stesso Club Alpino Italiano prevede tra le sue attività quella del cicloalpinismo, che va svolto seguendo un ferreo decalogo, che prevede prima di tutto di dare assoluta precedenza ai pedoni in qualsiasi caso.
Purtroppo oggigiorno, l'avvento delle bici elettriche ha permesso a migliaia di persone (che non sarebbero mai state in grado di percorrere le montagne con le proprie forze) di percorrere itinerari anche di notevole difficoltà. Questo comporta il fatto che queste persone poi non abbiano le capacità tecniche di percorrere sentieri anche di media difficoltà in discesa (incorrendo quindi in infortuni), oppure diversamente i pedoni si imbattono, durante le loro escursioni, in queste persone che scendono a manetta, senza conoscere le regole del comportamento in montagna e mettendo in pericolo se stessi e gli altri.
In altre regioni (tipo il Veneto) si è già giunti a vietare la percorrenza di alcuni sentieri a tutte le bici, senza fare distinzione tra mezzi elettrici e vere biciclette.
Non vorrei che venissero presi provvedimenti simili anche qui da noi a causa di questi personaggi che con il movimento della mtb - cicloalpinismo non hanno nulla a che fare.
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