Applausi in standing ovation, l'inno nazionale e un presidente che si siede in terza fila, lasciando le prime due ai bambini. Questo chiaro messaggio guarda al futuro ed è stato lanciato al Teatro Sociale da Alba e dalla sua Fiera del Tartufo bianco d'Alba che ha voluto come personaggio per l’inaugurazione Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica dai grandi valori umani, capace di accomodarsi in terza fila, senza problemi, lasciando spazio ai bambini che rappresentano il futuro.
Un futuro al quale il nostro territorio ha sempre guardato anche durante periodi difficili che Michele Coppino e Beppe Fenoglio hanno vissuto, descritto e cercato di migliorare. E la giornata è stata dedicata anche a loro, come esempi di uomini che hanno saputo raccontare e raccogliere le sfide del loro tempo, per proiettarne le soluzioni e le riflessioni in un avvenire migliore. E così al Teatro Sociale si è parlato di loro, nel bicentenario dalla nascita del politico e dal centenario da quella dello scrittore.
«Michele Coppino e Beppe Fenoglio - ha affermato il sindaco Carlo Bo - sono state due figure molto importanti per il nostro territorio. Il politico ha combattuto l’analfabetismo imperante nell’ ‘800, lo scrittore ha incarnato nei suoi racconti la fatica e l’operosità che hanno portato a quello che il nostro territorio è ora, apprezzato nel mondo per la sua unicità, ed ha illustrato la voglia di democrazia dimostrata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, grazie ai partigiani durante la Liberazione ed i “23 giorni di Alba”. Due figure albesi che sempre portato nel cuore il loro territorio, capaci di grandi idee nei rispettivi campi di competenza».
Parole alle quali si è unito il discorso del Governatore della Regione Piemonte: «Benvenuto presidente Sergio Mattarella - ha dichiarato Alberto Cirio - a celebrare con noi due importanti uomini della nostra storia e di quella d’Italia. Questo è un momento di festa, e per noi la festa è la conseguenza del lavoro che ha permesso di ottenere determinati risultati.
Facciamo festa, pensiamo al lavoro e, pur sapendo di essere in un momento globale difficile, guardiamo al futuro con caparbietà, con negli occhi gli esempi di Michele Coppino e Beppe Fenoglio, e ce la faremo.
Abbiamo la fortuna di avere Lei, che, oltre ad essere un capo dello stato straordinario, è soprattutto una persona di grande umanità. Le sue telefonate al sottoscritto durante il Covid19, e anche durante la mia malattia per il virus, ne sono la conferma. La accogliamo in questa terra operosa, da cui sono nati grandi imprese e grandi uomini: viviamo i valori, lavoriamo e doniamo. Questo è il modo giusto per costruire il futuro».
Ed i valori umani e sociali sono stati messi in risalto dal ricordo di Michele Coppino e Beppe Fenoglio che alcuni studenti hanno messo in scena, tra gli appluasi della platea.
L’INTERVENTO DI SERGIO MATTARELLA
«Grazie a tutti per l’accoglienza, dai rappresentanti delle istituzioni, ai cittadini ed ai bambini nelle prime file. La Provincia Granda è un serbatoio di valori morali, impegno civilco e passione civile, e ad Alba Michele Coppino e Beppe Feniglio sono stati due figure testimoni della fecondità di questa città e del territorio. Li ricordiamo in una festa in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Tartufo che rappresenta l’eccellenza dell’enogastronomia che qui è anche cultura.
Michele Coppino ha accompagnato l’unione del nostro paese e ha cercato di migliorare l’Italia combattendo l’analfabetismo nel suo ruolo di ministro dell’Istruzione e presidente della Camera dei Deputati. Anche io sono stato ministro dell’Istruzione e il ritratto di Michele Coppino l’ho sempre ammirato perché era un uomo che aveva un pensiero consapevole che puntava al realizzare.
Istruire le persone voleva dire migliorarle perché sarebbero diventate più attente ai loro diritti. Michele Coppino e Francesco De Santis lavorarono molto per la scuola, pur con visioni di didattica diverse. Coppino voleva un pacifico e ordinato Risorgimento, puntando molto sugli studi storici, letterari e filosofici. Portò l’istruzione elementare a 9 anni, traguardo che permetteva poi in età adulta di poter votare. L’istruzione era per lui ampliamento della democrazia: una scuola chiamata a formare cittadini.
Beppe Fenoglio è stato testimone e cantore del processo di democratizzazione, nato nel territorio delle Langhe Unesco, che proviene da un percorso difficile, dove era la miseria a comandare. Dovete guardare con orgoglio alla laboriosità dimostrata e che dimostrate tuttora.
Siete italiani e lo avete dimostrato con la Resistenza: Alba è stata una Repubblica partigiana medaglia d’oro al valore militare, vogliosa di democrazia e libertà. E rendo omaggio alle virtù di questa terra ed alle sue genti».