Vista, tatto e olfatto fanno rima con il tartufo. Sono i sensi che i visitatori del Mercato Mondiale del tartufo provano da questa mattina, dopo l’apertura che segna il primo fine settimana della Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba.
Tre sensi che appagano quella voglia di eccellenza che al Palatartufo trova il suo luogo ideale per essere esaudita, tra i tartufi proposti dai trifolau e negli stand. Il tutto controllato dagli occhi vigili dei giudici che garantiscono l’autenticità e l’integrità dei vari tartufi proposti.
Ma come lavorano i giudici durante la Fiera del Tartufo? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro.
«Il nostro ruolo - afferma la giudice Stefania Giacosa – inizia prima dell’apertura della Fiera con il controllo dei tartufi che vengono venduti in fiera. Passano i tartufi che superano i test di valutazione, quelli scartati vengono messi sotto scorta da noi fino a fine giornata. I tartufi omologati vengono abbinati ad un sacchetto numerato che ne certifica l’idoneità per la vendita che, una volta effettuata, viene ulteriormente garantita da un nuovo controllo davanti all’acquirente. Se il tartufo non soddisfa i requisiti si può richiedere il cambio del prodotto. Il sacchettino numerato è sinonimo di garanzia di qualità e, in questo modo, è possibile risalire al venditore».
E il controllo davanti all’acquirente è molto interessante: «Un momento molto importante - conclude Stefania – che conferma la serietà del nostro operato e la professionalità dei trifolau e di chi vende tartufi nei vari stand. Vengono date le indicazioni durante questa analisi sensoriale in cui si utilizzano vista, tatto e olfatto che permettono di capire se il tartufo è di qualità. Praticamente è come fare una degustazione per il vino: in questo non si assaggia ma dai tre sensi interessati si capiscono molti aspetti».E così è iniziata la Fiera, e questa prima giornata fa ben sperare: buonissima affluenza e molta curiosità non mancano di certo.
E gli stessi trifolau sono speranzosi per un’annata che, partita a rilento a causa della siccità, sta condizionando la quantità del tartufo ma non la qualità, che si presenta di livello e che permette di proporre il tartufo bianco a 450 Euro all’ettogrammo.
«Quest’anno i tartufi per il momento scarseggiano - afferma Barbotto, il vice presidente dell’associazione tartufai Alba - ma si spera che le ultime pioggie possano aiutare per il mese di novembre che da sempre si contraddistingue per quantità di prodotto con conseguente livellamento verso il basso del prezzo che viene determinato semplicemente dalla legge della domanda/offerta. Appena ci sarà maggior offerta il prezzo cambierà, con maggior possibilità di acquisto da parte di più persone. Comunque la qualità non manca e siamo contenti che la gente sia interessata al prodotto di eccellenza».
Il trifolau Alessio Pasotti è soddisfatto per come la Fiera è iniziata: «Le ultime pioggie di settembre dovrebbero portare ad una maggiore quantità verso novembre. Devo dire che comunque in questa prima giornata sta andando bene perché vedo parecchio interesse da parte degli avventori, con molti stranieri che amano particolarmente il tartufo».
«Una stagione iniziata a rilento - dichiara il cercatore di tartufi Giancarlo Carati - ma le speranze non mancano. Come dicono i miei colleghi e concordo ci sarà maggiore quantità a novembre, un mese che ha sempre dato molte soddisfazioni nella cerca e cavatura del tartufo».
«Siamo agli inizi di una stagione per ora avara di tartufi - afferma Umberto Gambera - per il caldo e le poche precipitazioni. Quello che conforta è che la qualità è molto buona. Il tartufo è il nostro ambasciatore nel mondo e deve essere assolutamente un prodotto di qualità. Certo ci aspettiamo maggiore quantità che credo arriverà nel mese di novembre».
«Ora i tartufi sono buoni - afferma la trifolau Sabrina Tarable - e lo assicuro perché li assaggio per sapere cosa vendo e poter spiegarne al meglio le caratteristiche a chi acquista. A novembre e dicembre sono sicura che ci sarà maggior quantità. Ora la qualità non manca è questo è per adesso l’aspetto più importante perché è sinonimo di eccellenza di un prodotto apprezzato in tutto il mondo e che noi trifolau dobbiamo valorizzare e preservare, al di là dei cambiamenti climatici in atto. Il tartufo ci sarà sempre per noi che tramandiamo i segreti dei posti e della cerca e cavatura, che io ho imparato dal mio anziano papà di 88 anni».
«L’estate siccitosa ha condizionato questa prima parte della stagione - analizza la trifolau Daria Palma - ma le ultime pioggie dovrebbero portare a maggiore quantità. Per fortuna la qualità non manca e le persone dimostrano grande interesse per il tartufo e per la Fiera. Credo che nei prossimi due mesi ci saranno soddisfazioni per tutti».