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Economia | 21 ottobre 2022, 16:25

Cantina del Dolcetto di Dogliani: la differenziazione del prodotto come chiave per il successo

Fondata nel 1980, conta su 89 soci conferenti, ed ha saputo seguire le esigenze del mercato dove propone Dolcetto, Barbera e Langhe Nebbiolo di qualità

La Cantina del Dolcetto di Dogliani

La Cantina del Dolcetto di Dogliani

Cantina del Dolcetto di Dogliani, una realtà cooperativa che, dal 1980, valorizza il territorio e la viticoltura della varietà Dolcetto, forte di 89 soci conferenti che, negli anni, hanno abbracciato anche la coltivazione di Nebbiolo e Barbera, così da portare sul mercato altri vini che rappresentano le Langhe. Una cantina che da sempre punta sulla qualità, ambasciatrice di colline dove la tradizione ha saputo incontrare la modernità e l’evoluzione del mercato.
Conosciamo meglio la Cantina del Dolcetto di Dogliani con il direttore Alessio Marenini, entrato in cooperativa nel gennaio scorso. Studi in enologia e esperienza in una cantina privata, il giovane ha imparato a conoscere questa realtà negli ultimi due anni, al fianco del direttore Gian Matteo Baralis che lascerà il posto definitivamente a fine anno. Un cambio di consegne graduale per lasciare la cooperativa in mano ad una persona preparata.

IL VALORE DELLA CANTINA DEL DOLCETTO DI DOGLIANI PER IL TERRITORIO

«La Cantina del Dolcetto di Dogliani - spiega Alessio Marenini – annovera 89 soci conferenti e vanta una storia incentrata sulla valorizzazione del loro lavoro nei vigneti di Dolcetto. La cooperativa è da sempre una realtà fondamentale per la nostra viticoltura. Non è facile comunicare o valorizzare il prodotto Dolcetto ma  noi ci abbiamo sempre creduto perché queste terre sono altamente vocate per questo vitigno. Negli anni però si è cercato di differenziare la produzione per coprire le esigenze del mercato, e così non mancano Barbera e Langhe Nebbiolo, due vini che ci stanno dando molte soddisfazioni. Il saper capire l’evoluzione delle richieste non vuole dire abbandonare la tradizione, ma rafforzarne sempre di più l’aspetto fondamentale che ricopre».

LA VENDEMMIA: UN 2022 SORPRENDENTE«Quest’anno - prosegue il direttore - abbiamo staccato i primi grappoli il 5 settembre, circa dieci giorni prima della passata vendemmia. È stata una vendemmia sorprendente: eravamo partiti con aspettative basse, a causa della siccità e di alcuni eventi atmosferici sfavorevoli, ma, alla fine, possiamo dire ora che i quantitativi e la qualità del prodotto non sono mancati nel complesso. Le nostre previsioni per fortuna sono state disattese da questa gradita sorpresa, a conferma di come la vite sia una pianta che si adatta al clima caldo, come testimoniato dalle coltivazioni nelle regioni meridionali.

Diciamo che il lavoro in vigna sta cambiando con meno interventi sulla vegetazione così da permettere alla pianta una maggiore respirazione e preservazione dei grappoli dal sole. Speriamo comunque di tornare a climi più consueti per la nostra zona. Con gli ultimi nebbioli portati in cantina ad inizio ottobre posso dire che la vendemmia è stata molto positiva con qualità garantita, e primi vini che saranno pronti crediamo dopo già dopo le Festività di Natale».

MERCATO: LA CRESCITA NON MANCA

«Differenziare è alla base della nostra politica di mercato - continua Alessio Marenini - perché il proporre diverse denominazioni paga e aumenta il posizionamento del nostro brand. La nostra è una piccola cooperativa ma ci facciamo riconoscere in termini di qualità, infatti il bilancio è in crescita come valore economico, anche se i margini vengono per ora ridotti dagli aumenti spropositati dei costi energetici, dei trasporti e, di conseguenza, delle materie necessarie alla produzione. Abbiamo mercato soprattutto in GDO, Ho.Re.Ca. e punto vendita, per il mercato locale, senza dimenticare i nuovi sbocchi sull’export».

PUNTO VENDITA

«Il nostro punto vendita - conclude il direttore – è ormai un punto di riferimento storico per il territorio che dona soddisfazione, contatto diretto con il cliente e fidelizzazione. Dall’anziano al wine lovers, dal produttore al sommelier, la nostra clientela è variegata, e il negozio rappresenta un ottimo indicatore per capire i valori esterni ed i comportamenti del consumatore».

Sono in vendita vino in bottiglia, vino sfuso, e bag in box, che Alessio Marenini definisce la “damigiana del presente”.

Orari punto vendita: lunedì-sabato ore 8-12.30 e 14-19. Domenica ore 9-12.30 e 15-18.30.

Livio Oggero

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