l tema del risparmio energetico è quanto mai attuale, come anche quello della sostenibilità. Ma cosa fare in concreto per difendersi dal caro bollette e al contempo ridurre l’impatto dei nostri consumi sull’ambiente? Ne parliamo con Massimo Marengo, imprenditore albese con alle spalle una pluridecennale esperienza nel settore delle energie rinnovabili, fondatore del gruppo Albasolar e della start-up Aspec Home, che settimanalmente ci offrirà utili suggerimenti per risparmiare incrementando il comfort degli spazi in cui viviamo.
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Il nostro territorio è composto da micro, piccole e medie cittadine all’interno delle quali si trovano tantissime case singole e condomini di piccola/media dimensione, con altezze che vanno dai 2 ai 4 piani, normalmente ripartiti in 4/6/8/10 alloggi.
La tipologia impiantistica di questi condomini prevede due grandi categorie di modalità di riscaldamento, a termosifoni o a pavimento. L’acqua sanitaria può essere centralizzata o individuale. L’elemento riscaldante più utilizzato negli edifici esistenti è il gas o nel caso delle cittadine più grandi (ad esempio Alba e Cuneo, per la nostra provincia) il teleriscaldamento. Solo negli edifici molto recenti sono già presenti le pompe di calore ad acqua.
Il tetto potrà essere piano o a falde inclinate, più l’edifico sarà basso e lungo e più avremo disponibilità di superficie utile per un impianto fotovoltaico sul tetto.
Elettricamente parlando potremmo avere un contatore per le parti comuni (ascensore, luci, centrale termica, pompe varie, ecc..) e un contatore per ogni alloggio.
Premesso che la legge autorizza la costruzione di impianti fotovoltaici sul tetto sia individuali che per le parti comuni e che nella maggioranza dei casi non occorre la delibera dell’assemblea per consentire al singolo condomino l’installazione di un fotovoltaico, tale questione potrà essere approfondita col proprio amministratore dopo aver verificato i singoli regolamenti condominiali e comunali, che normalmente consentono senza problemi l’installazione di fotovoltaico sul tetto.
Cosa potrà fare quindi il condomino, proprietario o affittuario di un alloggio in un piccolo condominio?
La prima cosa da fare è certamente chiedere all’amministratore di organizzare un’assemblea per discutere l’argomento con un tecnico specializzato di energia e risparmio energetico, un professionista superpartes naturalmente.
Si valuteranno tutte le ipotesi, ma cosa sarà da definire è un’offerta per un fotovoltaico singolo per ogni condomino in base allo spazio dei propri millesimi. Se c’è ancora spazio si potrà valutarne uno per le parti comuni. Esistono nuovi modelli di fotovoltaico comunitario, come le comunità energetiche, ma sono esperienze ancora molto giovani, il cui inquadramento tecnico-burocratico non è ancora totalmente compiuto, al momento.
Consideriamo anche che il consumo medio di una famiglia italiana è di 3.000/4.000 kwh/anno che è esattamente la produzione di un fotovoltaico da 3 kwp circa, dimensione che consente un allineamento ideale tra produzione e consumo.
CINQUE COSE DA FARE
Da qui, secondo la mia esperienza, indico cosa è possibile fare in un alloggio, che peraltro è rappresenta anche la mia personale tipologia abitativa.
1. La prima attività da fare è sempre quella di sostituire TUTTA l’illuminazione con apparecchi e lampade a Led.
2. La seconda è quella di installare un impianto fotovoltaico individuale da 3 kwp minimo con abbinato un sistema di gestione e controllo della casa e dell’energia, per far sì di iniziare a conoscere bene i consumi giornalieri della propria abitazione e dei singoli apparecchi, gestire quindi la produzione della propria energia facendola abbinare il più possibile al consumo con attivazioni automatiche e intelligenti di elettrodomestici, pompe di calore, oggetti vari, compresa la gestione degli stand-by, la domotica Wi-Fi e la "building automation", come il controllo delle valvole termostatiche dei termosifoni e delle sonde di temperatura, per il massimo risparmio anche del riscaldamento tradizionale.
3. La terza è quella di installare dei climatizzatori a split (condizionatori a parete) a pompa di calore nelle camere più utilizzate. Dispositivi che possano scaldare, raffrescare e deumidificare. Serviranno per il raffrescamento estivo e per il riscaldamento nelle mezze stagioni o in quella invernale. I vantaggi di questa tecnologia sono molteplici: modesto impatto, semplice installazione, basso costo, sia di acquisto che di utilizzo (gli ultimi modelli sono anche in classe A+++) e grande flessibilità. Ma soprattutto il fatto di poterli fare funzionare con l’energia solare in abbinamento al suddetto sistema di gestione e controllo dell’energia, raffrescando e preriscaldando gli ambienti mentre siete fuori casa ma c’è il sole.
4. Un altro intervento interessante, dopo il fotovoltaico, è installare sul balcone una pompa di calore per l’acqua sanitaria, sganciandosi dal sistema centralizzato. L’energia elettrica per riscaldare l’acqua proverrà quasi interamente dal fotovoltaico, integrato col sistema di gestione dell’energia.
5. L’ultimo step riguarda la posa di un’eventuale batteria di accumulo, magari installata dopo un anno di utilizzo del suddetto sistema, così che la sua taglia possa essere esattamente dimensionata in base ai dati raccolti dal sistema di gestione dell’energia nell’ultimo anno. L’obbiettivo è quello di installare il minimo necessario, ma sufficiente per superare la notte, dato che le batterie sono ancora molto costose.
LE AGEVOLAZIONI
Il supporto statale è elevato e sussistono parecchie differenti agevolazioni per questi edifici: si parte dal 50% per i singoli alloggi fino al 110% ancora in vigore per i condomini (per il fotovoltaico però esclusivamente per le parti comuni). Siamo in attesa di un adeguamento in annunciato per i prossimi mesi. Tra le ipotesi quella di una aliquota unica che potrebbe essere una via di mezzo tra le attuali misure suddette.
In ogni caso, anche col contributo minimo, il rientro dell’investimento è molto interessante e si ottiene in pochi anni. Il dato interessante è che, autoproducendo l’energia, si incide direttamente sui suoi attuali altissimi costi.
L'INVESTIMENTO
Per dare un ordine di grandezza, un investimento che impatti in modo significativo sui consumi si può aggirare attorno ai 10/15.000 euro. Con una simile spesa si agirà in modo già importante sui consumi e sulla gestione energetica della casa, della sua climatizzazione e del comfort al suo interno.
Buon risparmio energetico a tutti
Massimo Marengo