Agricoltura - 10 novembre 2022, 13:05

Boom in Granda per noci, mandorle e arachidi: il cambiamento climatico premia colture innovative

Coldiretti Cuneo segnala una produzione di oltre 4.000 quintali per queste tipologie. Nada: "Fondamentale sviluppare progettualità di filiera che garantiscano giusta remunerazione ai produttori"

Boom in Granda per noci, mandorle e arachidi: il cambiamento climatico premia colture innovative

Nella Granda conquistano sempre più spazio le coltivazioni di frutta a guscio, dalle noci alle mandorle fino alle arachidi, che negli ultimi 3 anni hanno registrato un balzo del +200% degli ettari dedicati. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Cuneo, che evidenzia l’interesse crescente delle imprese agricole per le colture innovative di frutta a guscio – al fianco di quelle storiche delle nocciole e delle castagne – come alternativa alle colture frutticole più tradizionali per la Granda.

Il cambiamento climatico in atto e il forte ridimensionamento nella coltivazione di pesche, nettarine e kiwi, causato per le prime dalla rimuneratività sempre più bassa e per i secondi dalla batteriosi e dalla moria, hanno portato una cinquantina di imprenditori agricoli cuneesi – spiega Coldiretti Cuneo – a convertire parte degli impianti investendo in colture poco usuali per le nostre campagne ma più facilmente adattabili al clima che cambia e capaci di offrire buone prospettive economiche.

Appena terminate le operazioni di raccolta delle noci, Coldiretti Cuneo traccia un bilancio di grande soddisfazione per i produttori di noci, coltivate su oltre 120 ettari, ma anche per i produttori di mandorle, con 40 ettari di superficie dedicata, e di arachidi, coltivate su 15 ettari; da queste superfici sono stati prodotti circa 3.600 quintali di noci, circa 300 quintali di arachidi e 150 quintali di mandorle, numeri ancora “contenuti” per la giovane età di molti impianti.

Il noce nelle varietà californiane, che si è ben adattato alle condizioni pedoclimatiche del nostro territorio, offre interessanti sbocchi – precisa Coldiretti Cuneo – nell’industria dolciaria, nella vendita diretta e nella filiera salutistica della nutrizione. Il mandorlo, pianta originaria dell’Asia, ha dimostrato in quest’annata di tollerare bene la siccità e i suoi frutti sono sempre più richiesti dall’industria dolciaria. L’arachide, pianta erbacea originaria del Sud America con un’ottima resistenza alle alte temperature e al clima secco, ha ampi margini di crescita sul nostro territorio – evidenzia Coldiretti – in un’ottica di diversificazione colturale e risparmio idrico e trova spazi importanti nella trasformazione in frutta secca e snack.

L’agricoltura cuneese è dinamica e mostra una grande capacità di adattamento ai cambiamenti del clima e del mercato, con i nostri imprenditori sempre più aperti alla sperimentazione e alla diversificazione, pur in un contesto economico di pesanti rincari e di incertezza per il futuro. Il mercato delle noci, delle mandorle e delle arachidi rappresenta un’opportunità per molte aziende, ma è fondamentale sviluppare progettualità di filiera che garantiscano una giusta remunerazione ai produttori come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.

Essendo colture di recentissima introduzione sul nostro territorio, per le quali non esiste ancora una specifica esperienza di tecnica colturale, è essenziale la consulenza in campo dei nostri tecnici – rimarca il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcuper assistere gli agricoltori e indirizzarli verso le migliori strategie agronomiche utili ad ottenere una produzione di elevata qualità”.

Allo scopo, il Consorzio di tutela e valorizzazione della Mandorla Piemonte e Frutta a guscio del Piemonte, nato lo scorso anno con l’appoggio di Coldiretti, organizza incontri e percorsi formativi per i produttori con i tecnici di Coldiretti Cuneo.

comunicato stampa

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