Fondazione CRC, in collaborazione con UNCEM, ha presentato presso il proprio centro incontri di via Roma martedì 15 novembre i progetti selezionati nell'ambito del programma "Comunità in Rilievo".
Tre i macro progetti che la Fondazione ha deliberato di finanziare per un totale di 900.000 euro, comprendenti le aree di Rittana e la valle Stura con il progetto Nuovi Orizzonti, Bosia e la valle Bormida con il progetto Cá Nostra, e Frabosa Sottana e il Mondolé con il progetto Cresce Comunità.
Una serie di interventi strutturali che vanno dalla creazione di servizi innovativi, all'investimento contro il Digital Divide, fino alla creazione di comunità energetiche.
Il pomeriggio si é aperto con l'introduzione di Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, Roberto Colombero, suo omologo regionale ed Enrico Collidà, vicepresidente della Fondazione.
In seguito, Francesco Carbonero del centro studi CRC e Natascia Porcellato di QuestLab, partner che si é occupato di tracciare un profilo qualitativo e quantitativo delle caratteristiche della popolazione giovanile dei territori delle valli cuneesi, cui il progetto si rivolge, hanno esposto i dati, le cifre e i risultati della complessa indagine condotta nei primi mesi del 2022.
Il percorso di studio dei profili tra i 25 e i 40 anni di età dei residenti nelle aree montane e collinari cuneesi ha dato una serie di risultati utili alla fondazione CRC per poter elaborare nei prossimi anni le strategie e i percorsi di supporto alla permanenza e di sviluppo di strumenti rispondenti a aspettative ed esigenze di tale popolazione.
Per sommi capi - l'indagine completa é a disposizione sul sito www.fondazionecrc.it - i dati coprono circa il 10% della popolazione indagata e rendono individuabili una serie di dati interessanti. Innanzitutto le caratteristiche del territorio montano e collinare che lo rendono appetibile. Tar queste abbiamo: il basso inquinamento, la bassa criminalità, la mobilità ciclabile, il senso di appartenenza e l'attrattiva turistica.
Tra i fattori disincentivanti alla vita in tali territori vi sono invece: la carenza di trasporto pubblico, offerte formative e opportunità lavorative, oltre alla scarsità di infrastrutturazione digitale e di iniziative culturali.
Va detto che la sommatoria generale delle restituzioni tende in modo importante a dare un peso di molto maggiore - 70 a 30 - ai vantaggi della vita in territorio montano e collinare con un percepito aumento, negli ultimi 5 anni, delle offerte relative al turismo e alla mobilità sostenibile contro un decremento della qualità della viabilità e delle opportunità lavorative e di studio.
Come dal capitolo "finalità" presente nel bando di manifestazione di interesse redatto per i progetto dalla fondazione, essa "intende accompagnare le istituzioni e le comunità locali che operano all'interno dell'area montana e collinare del proprio territorio di competenza a disegnare strategie in grado di promuovere e sostenere lo sviluppo dei territori e il benessere dei cittadini".
Obiettivo della Fondazione CRC è quello di accompagnare e sostenere processi di sviluppo locale attraverso approcci di natura place based, orientati cioè alla valorizzazione delle specifiche risorse locali, materiali e immateriali che rafforzino l'orientamento e l'impronta comunitaria del processo di sviluppo. È evidente come questo sviluppo possa realizzarsi solamente attraverso il pieno coinvolgimento e il protagonismo degli attori economici, sociali e istituzionali del territorio.
Ha concluso il pomeriggio l'intervento del dottor Gianna Vetritto, Direttore generale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, facente parte del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie nell'Ufficio per le politiche urbane e della montagna.