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Saluzzese | 16 novembre 2022, 10:09

Venasca, dopo l’ispezione all’Istituto Comprensivo si attendono decisioni dell’Ufficio Scolastico Regionale

Permane lo stato di agitazione, anche se i sindacati hanno accettato di allentare momentaneamente la protesta in attesa dell’incontro col Prefetto. La situazione della scuola, che comprende 13 paesi della valle Varaita, è ad un passaggio cruciale

Primo giorno di scuola all'ingresso delle scuole di Venasca

Primo giorno di scuola all'ingresso delle scuole di Venasca

Permane lo stato di agitazione sindacale, nonostante si registri da inizio settimana una sorta di “tregua armata” all’Istituto comprensivo della valle Varaita.

La vicenda – come noto – si trascina dall’inizio dell’anno scolastico e vede contrapposti larga parte del personale e genitori alla dirigente scolastica, Patrizia Revello.

Si è saputo che l’assemblea sindacale, programmata per venerdì 11 novembre dalle 8 alle 10, non si è svolta per due ordini di ragioni.

La prima è che non era pervenuta l’autorizzazione all’uso dei locali da parte della dirigente.

O meglio, la disponibilità è stata comunicata dalla preside (assente dalla scuola) con una mail soltanto alle 8,30 del giorno stesso, quando però i rappresentanti sindacali, su esortazione dei responsabili dell’Ufficio Scolastico Regionale, avevano già deciso di soprassedere.

La seconda motivazione del rinvio – forse la più rilevante - è stata dettata dall’ispezione presso la direzione di Venasca avvenuta il giorno precedente, giovedì 10 novembre.

Sull’esito dell’ispezione non è ovviamente dato sapere.

Ciò che invece i sindacati di Cgil, Cisl, Snals e Gilda dicono è che potrebbero esserci novità a breve proprio a seguito di questo fatto.

Doriano Ficara (Cgil), Claudia Zanella (Cisl), Renato Ferracini (Snals) e Antonio Antonazzo (Gilda) attendono di essere ricevuti dal prefetto, Fabrizia Triolo, per comunicarle i motivi della protesta e le ragioni che li hanno indotti a proclamare lo stato di agitazione.

Abbiamo parlato di “tregua armata” perché se dovessero esserci decisioni da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale potrebbero venire meno le ragioni della protesta che si protrae ormai da due mesi e vede coinvolti larga parte del personale scolastico, famiglie e genitori, che hanno dato vita ad un apposito Comitato.

Diciamo dunque che i restanti giorni della settimana in corso sono interlocutori.

È comunque sentore che, in assenza di decisione da parte dei responsabili scolastici di quello che un tempo si chiamava Provveditorato, lo stato di agitazione passerebbe dall’annuncio alla protesta vera e propria.

Una protesta che sarebbe estesa a tutti i plessi dell’Istituto, dall’infanzia alle medie, dei 13 paesi della valle Varaita interessati.

 

GpT

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