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Agricoltura | 23 novembre 2022, 16:56

Gagliasso, Perugini e Demarchi (Lega Salvini Piemonte): “No al cibo sintetico per difendere le nostre eccellenze"

Approvato un ordine dei giorno per tutelare i produttori piemontesi e la salute dei consumatori

Gagliasso, Perugini e Demarchi (Lega Salvini Piemonte): “No al cibo sintetico per difendere le nostre eccellenze

Gagliasso, Perugini e Demarchi (Lega Salvini Piemonte): “No al cibo sintetico per difendere le nostre eccellenze

Approvato l’Ordine del giorno contro la diffusione del cibo sintetico presentato dal consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte Matteo Gagliasso e sottoscritto per primo dal collega Federico Perugini. Un atto di indirizzo che dà seguito alla petizione promossa da Coldiretti per fermare questa pericolosa deriva che mette a rischio la nostra filiera agroalimentare e la sopravvivenza stessa dei prodotti Made in Italy. Un settore, quello del cibo piemontese, il cui valore aggiunto ammonta a 8,1 miliardi di euro, pari al 2,5% della ricchezza generata a livello regionale e all’11,4% della nostra manifattura, con 4.390 aziende.

“Ho voluto sensibilizzare il governatore e gli assessori competenti - spiega nel dettaglio Gagliasso - rispetto all’iniziativa di Coldiretti e a tutte le campagne promosse dal mondo agricolo, accademico e scientifico riguardo ai rischi della diffusione degli alimenti da laboratorio. Per queste ragioni, impegno la nostra giunta a difendere le nostre filiere agro-zootecniche con tutti gli strumenti in suo potere, tanto in sede di conferenza Stato-Regioni quanto nei rapporti con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali”.

“Stiamo parlando di sostanze sintetiche prodotte in bioreattori attraverso brevetti e tecnologie nelle mani di poche multinazionali - ha quindi sottolineato Gagliasso -. Non salva l’ambiente, perché si consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, e non aiuta la salute. Non vi è infatti alcuna garanzia che i prodotti chimici utilizzati per la sua sintesi siano sicuri per il consumatore, e anzi come sottolineato dai pediatri italiani rappresenta un pericolo per lo sviluppo dei bambini e dei ragazzi. Una ingegnerizzazione estrema che, se dovesse arrivare sulle nostre tavole, limiterebbe le nostre scelte alimentari e spezzerebbe forse per sempre lo straordinario legame tra il cibo e la natura, preservato da tradizioni antichissime come quelle dei nostri allevatori e dei nostri margari. Custodi di tesori a marchio Ogp che dobbiamo piuttosto promuovere a livello mondiale, con fondamentali ricadute sul turismo, sul settore delle feste e delle fiere, e quindi sui nostri territori”.

“Questa è l’ennesima minaccia al nostro Piemonte - ha quindi rimarcato il consigliere novarese della Lega Salvini Piemonte Federico Perugini - visto che dopo la caduta dei dazi e delle clausole di salvaguardia, e penso al riso del mio Novarese, si conta un più 2.400% di importazione di riso dalla Cambogia. E questo mentre le nostre produzioni agricole sono frutto di disciplinari che hanno centinaia di anni, curati e migliorati, con un grandissimo valore aggiunto che ne fanno un’eccellenza organolettica, nutrizionale e di produzione. Chi ci garantisce invece rispetto al riso d’importazione? Perché se si parla di cereali stranieri o di alimenti sintetici l’obiettivo deve sempre essere lo stesso: tutelare i nostri prodotti e i nostri territori. Noi non vogliamo il latte senza mucche o la carne senza produzione animale. Vogliamo piuttosto difendere i nostri produttori, la nostra economia, i nostri consumatori, nella consapevolezza che i primi difensori e custodi dell’ambiente sono gli agricoltori. Senza che nessuno, magari in Europa, ci venga a dire che qualcosa di non naturale e prodotto in un bioreattore fa bene all’uomo”.  

“Siamo arrivati al paradosso di voler sostituire il cibo naturale con un cibo sintetico - ha poi puntualizzato il consigliere di Saluzzo della Lega Salvini Piemonte Paolo Demarchi, anche lui firmatario dell’Ordine del giorno -, completamente diverso e senza le proprietà nutrizionistiche di quello prodotto dalle nostre campagne e nei nostri allevamenti. In Danimarca, ad esempio, una startup israeliana ha inaugurato uno stabilimento di 70mila metri quadri nel quale si produce latte sintetico per l’equivalente di 50mila vacche in lattazione. E chi li ha messi i 120 milioni di dollari per realizzare questo impianto? Multinazionali, come Google, PayPal, Coca Cola o quelle legate a Bill Gates. Sono i big della finanza mondiale a investire sul cibo sintetico, mentre un ente come il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e per l’analisi dell’economia agricola, ci dice che la zootecnia italiana è completamente sostenibile e il suo Co2 è già interamente assorbito dalle nostre foreste. E allora fateci mangiare cibo sano e fateci vivere senza problemi”.

C. S.

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