Nel 2014, secondo un’analisi Istat, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni aveva subito nel corso della vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Il 20,2% in particolare, pari a 4 milioni 353 mila persone, era stato vittima di violenza fisica e il 5,4% (1 milione 157 mila) aveva subito le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Un dramma sociale perpetratosi negli anni e acuitosi, secondo molti studiosi, durante l’emergenza pandemica da Covid-19 a causa delle misure adottate per il contenimento del contagio (con il confinamento tra le mura domestiche) e alla luce del dispiegarsi delle conseguenze socioeconomiche della crisi.
La violenza contro le donne, dunque, come piaga culturale che intacca le basi della convivenza civile e della società in generale, ma anche come emergenza comunitaria da affrontare attraverso incontri e momenti di riflessione volti ad accrescere consapevolezza, sensibilità e comprensione. Con questi presupposti il Comune di Mondovì ha organizzato, in collaborazione con il Comitato locale della Croce Rossa Italiana, la Consulta comunale femminile Città di Mondovì, il Consorzio per i servizi socioassistenziali del Monregalese e Amnesty International, una serie di iniziative in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza di genere.
Oggi, venerdì 25 novembre alle ore 15 presso il polo delle ex Orfane con una maratona di lettura e musica promossa dal Liceo Classico e dalla Scuola Comunale di Musica. Sabato 26 novembre, invece, spazio alla “Camminata dei cappellini rossi” con partenza alle ore 14.30 dal parco di Villa Nasi e contemporanea inaugurazione della panchina rossa, per poi arrivare in piazza Monteregale e dare avvio alla mostra itinerante di Amnesty International “Com’eri vestita” che sarà presente sul territorio della nostra Città fino all’8 di dicembre.
Un programma ricco ed eterogeneo per una città che negli ultimi anni ha visto la nascita e lo sviluppo di diverse realtà impegnate nel settore tra cui la Consulta femminile (che favorisce un lavoro di rete tra istituzioni, enti locali, forze dell'ordine, aziende sanitarie e associazioni) e il centro antiviolenza “L’orecchio di Venere”, dislocato presso la sede CRI di Mondovì, attivo sette giorni su sette ventiquattr’ore su ventiquattro (con prenotazione al 333.3756238) e collegato al numero nazionale 1522.
"Ringraziamo il tessuto associativo monregalese per la sensibilità e la collaborazione mostrate su una tematica delicata e tragicamente attuale" - il commento del sindaco, Luca Robaldo, e dell’assessora alle Pari Opportunità, Francesca Bertazzoli. "Come Amministrazione comunale abbiamo ritenuto un dovere etico-morale il muoverci in prima persona per amplificare la percezione e la conoscenza del problema. Occorre agire nel quotidiano, attraverso l’insegnamento al rispetto e al dialogo, per prevenire la violenza, ma anche per scalfire eventuali paure o incertezze. In giornate come questa è necessario solidarizzare con le vittime affinché non si sentano sole e abbandonate, ma è altrettanto importante accrescere in loro la conoscenza di una rete di volontari e professionisti pronta a supportarle e ad aiutarle. In tal senso, allora, esprimiamo profonda riconoscenza all’Orecchio di Venere e a tutte quelle associazioni che si impegnano nel difficile supporto fisico e psicologico".