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Politica | 28 novembre 2022, 10:56

Provincia, Robaldo: “Non sono spaventato, sento però tanta responsabilità”

Il giovane presidente della Provincia ha completato il mosaico delle deleghe con la sagacia del politico di lungo corso. Ora l’ultimo tassello: la vicepresidenza, che lascia alle valutazioni della lista civica di centrosinistra “La Nostra Provincia”

Provincia, Robaldo: “Non sono spaventato, sento però tanta responsabilità”

Con l’attribuzione delle deleghe, l’Amministrazione provinciale è entrata nel pieno delle sue funzioni.

Per il giovane presidente, Luca Robaldo, il più giovane nella storia della Provincia di Cuneo, sono stati giorni complicati.

Tuttavia, ha dimostrato di saper fronteggiare la situazione con polso fermo, con la sagacia e la scaltrezza del politico navigato, pur essendo strattonato da destra e da manca.

Gli abbiamo rivolto alcune domande.

   

Possiamo immaginare che non sia facile conciliare il ruolo di sindaco di Mondovì con quello di presidente della Provincia. Diciamo che non avrà tempo di annoiarsi e che il lavoro non le mancherà…

 

“Ho imparato dalle persone con cui ho operato in precedenza a concentrarmi molto sul lavoro. In queste settimane sono stati già numerosissimi i momenti di incontro, di dialogo, di confronto con gli amministratori, i cittadini, le parti sociali. Insomma, ha ragione lei tanto, tanto lavoro”.

 

Alla fine è riuscito a “quadrare” il cerchio accontentando e scontentando in egual misura tutti i consiglieri, com’è giusto che sia. È così? 

 

“Credo che l'impostazione civica, in cui io credo molto, aiuti e consenta di utilizzare un metodo concreto, rivolto ai problemi, teso alla ricerca di soluzioni”.

 

Sulle deleghe ha avuto complicazioni?

 

“No, nessuna particolare complicazione. Ho voluto attendere, dopo le dimissioni della consigliera Rosanna Martini, che ringrazio di cuore per i consigli ed il sostegno, il subentro di Annamaria Molinari. Sono certo che tutti i consiglieri provinciali non faranno mancare il proprio apporto, la propria presenza ed il proprio impegno. I problemi che abbiamo di fronte sono tanti e richiedono un contributo corale”. 

 

Manca ancora il vicepresidente. Lo sceglierà lei o lascerà qualche spazio di manovra alla maggioranza che l’ha eletta?

 

“Il vicepresidente arriverà. Credo che debba essere il gruppo "La Nostra  Provincia" ad indicare un nome”.

 

Lei è giovane. Non la spaventa un doppio ruolo così impegnativo: sindaco di Mondovì e presidente di una Provincia, per di più “Granda”?

 

“Governare la Provincia è una sfida complessa, con la quale ogni giorno mi misuro domandandomi se sono, o meno, all'altezza. Mi chiede se sono spaventato? Diciamo che sento tanta responsabilità”.

 

Non le mancano gli amici che la sostengono nonostante in politica, lei mi insegna, i passaggi cruciali si affrontano, ahimè, quasi sempre in solitudine…

 

“Penso spesso a mio papà ed a cosa direbbe se fosse ancora qui, oltre al solito "fa nen el föl" che non mancava mai. Fortunatamente il buon Dio mi ha concesso l'opportunità di svolgere la mia professione nelle istituzioni e di lavorare accanto a persone che mi hanno insegnato moltissimo. Tutto questo ora provo a farlo fruttare quotidianamente”.

 

Immagino, adesso che il puzzle è stato completato, che voglia rivolgere un ringraziamento a quanti l’hanno sostenuta, sia nella sua corsa alla presidenza della Provincia, sia a Mondovì…

 

“Al gruppo che mi ha sostenuto, e mi sostiene, agli amministratori che mi hanno dato fiducia provo a rispondere con l'impegno massimo che posso mettere in campo. Un sentimento, questo, che rivolgo anche alla “mia” giunta e alla “mia” maggioranza a Mondovì".

GpT

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