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Alba e Langhe | 25 dicembre 2022, 10:00

TAGLIA 14-19: RACCONTI DALL’ETA’ DEI SOGNI / Giulia

"Come tutti gli anni è arrivato l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, in classe sono tutti euforici, Giulia se ne sta in un angolo e disegna, le compagne sono stranite del fatto che Giulia non si aggreghi"

TAGLIA 14-19: RACCONTI DALL’ETA’ DEI SOGNI / Giulia

“Taglia 14-19” è una raccolta di storie vere, riproposte sotto pseudonimo. Un progetto che nasce dopo tre anni di ricerca, tra fonti orali e scritte, tra studenti e studentesse delle superiori in età compresa, appunto, tra i 14 e i 19 anni. Amarezza, gioia ed emozioni palpabili riproposti attraverso i loro occhi, i temi scritti, i “pizzini” lasciati nell’agenda dell’insegnante, i messaggi durante i periodi di vacanza e i dialoghi sospesi tra un intervallo e l’altro. Ragazzi e ragazze che hanno una loro visione del mondo e della vita, anche se coglierle non è sempre così immediato.


L’autrice. Francesca Gerbi è un’insegnante di lettere e sostegno nelle scuole superiori, giornalista e scrittrice. Con l'editrice "La collina dei libri" ha appena dato alle stampe "La memoria di Viola", romanzo col quale affronta con delicatezza lo spinoso tema dell’Alzheimer.

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Giulia

Come tutti gli anni è arrivato l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, in classe sono tutti euforici, Giulia se ne sta in un angolo e disegna, le compagne sono stranite del fatto che Giulia non si aggreghi a colorare l'albero di Natale che stanno predisponendo per la classe, solitamente lei è così solare, attiva e operativa.

Giulia ha un sacco di pensieri per la testa il problema è proprio il Natale, il problema numero 2 è il Capodanno, il problema numero 3 e che la sua famiglia sono lei e sua mamma, il problema numero 4 è che non uscirà perché, nonostante abbia trovato una classe in cui si trova bene, nessuno l'ha invitata a feste particolari e certamente l'emergenza della pandemia del covid-19 non è certo un supporto, allora se ne starà in casa a mangiare schifezze.

Dicembre è lo specchio del nostro stato d'animo. Può riempirci il cuore di gioia, oppure arrivare a farsi odiare con tutte le sue luci. Credo che dipenda dal numero di sedie vuote che immaginiamo di dover contare la sera di natale, perché anche se sappiamo che una vita oltre la vita esiste, certi giorni fanno più male del solito. Si crede di averle perdute quelle persone, di non poterle piu sentire. Pensare ai natali passati e felici fa male, immaginare di viverne di nuovi e sereni, impensabile. Ma un filo che collega la nostra realtà a quella di chi amiamo, esiste.

Quel filo è resistente, porta speranza e illumina le sere più fredde e  buie. Mi piace pensare che sia per questo motivo che si addobbano gli alberi di natale con le luci. Dateci un segno dal mondo dello spirito, per favore. Tirate il filo che ci unisce a voi e accendete la luce della speranza. Quello dell'amore non si è mai spento, ma anche nella fede più sentita, ogni tanto c'è bisogno di sentirsi chiamati. 

Francesca Gerbi

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