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Attualità | 26 gennaio 2023, 20:18

A Dronero la consegna del 1^ Premio Giornalistico a Marino Bartoletti

La cerimonia ieri sera al teatro Iris, in occasione della prima edizione della Festa dello Sport "Pier Cesare Baretti"

A Dronero la consegna del 1^ Premio Giornalistico a Marino Bartoletti

L’indelebile ricordo e la sua importanza. 

A Dronero ieri sera, mercoledì 25 gennaio, in occasione della prima edizione della Festa dello Sport "Pier Cesare Baretti", si è tenuta al teatro Iris un’importante cerimonia: la consegna del 1^ Premio Giornalistico a Marino Bartoletti

Teatro gremito, per un evento fortemente voluto ed organizzato dal Comune di Dronero, con il particolare impegno del vicesindaco Mauro Arnaudo e grazie al contributo della Regione Piemonte. Presenti, oltre al vicesindaco, il sindaco Mauro Astesano ed il Consigliere della Regione Paolo Demarchi. In platea, inoltre, gli assessori Marica Bima, Maria Grazia Gerbaudo e Carlo Giordano, oltre ai dirigenti ed allenatori delle varie società sportive del territorio.

“Arrivare qui a Dronero per ricordare un grande amico: sono i 400 km più ben spesi degli ultimi anni!” - ha detto emozionato Marino Bartoletti. Con lui sul palco Alessandro Baretti e Gianni Romeo, in un incontro moderato da Mario Piccioni.

Lo sport inteso come preziosa risorsa, passione ed educazione: quel qualcosa capace di formare la mente ed il cuore dei giovani. L’importanza dell’impegno, dell’onestà e la responsabilità di tutti nel presente e per il futuro. Così il ricordo, affettuoso e pieno di ammirazione, del giornalista e dirigente sportivo Pier Cesare Baretti: “Per lui io ero il suo piccolo compagno adulto, il suo direttore sportivo in miniatura” - ha ricordato Alessandro Baretti suo padre, morto quando lui aveva solo 11 anni - “Si rivolgeva a me come ci si rivolge ad una persona adulta. Serietà impeccabile la sua, una serietà scevra però da rigidità, capace in un attimo di infilarsi vestiti comodi e di far l’animo leggero, come quello di un bambino!”.

Quella passione per lo sport trasmessa ed Alessandro che, come il padre, ha seguito la strada del giornalismo sportivo. Da parte dell’amministrazione comunale la consegna di una targa, come significativo ricordo e ringraziamento.

“Pier Cesare era un entusiasta, curioso ed appassionato”. Da parte di Gianni Romeo il ricordo di un’amicizia davvero importante, fin dai tempi d’infanzia. Insieme da ragazzini a Dronero e, dopo, all’università a Torino, condividendo la passione per il giornalismo ma anche quella “sfrontatezza” nell’inseguire i propri sogni. Le fatiche come anche le gioie condivise. Anche a Romeo è stato consegnato da parte dell’amministrazione comunale un pubblico riconoscimento, per il legame forte con Dronero e per la sua importante carriera giornalista.

La parola così a Marino Bartoletti, primo premio giornalistico. Di lui l’ammirevole professionalità e capacità sensibile, l’umanità mai persa. Con Pier Cesare Baretti ha avuto una profonda amicizia: indelebile nella sua mente il giorno della notizia della morte, i minuti ed i giorni a seguire, costante quel ricordo dei momenti trascorsi insieme, forte tutt’oggi quel legame. Lo sport, del resto, è anche incontro e, grazie ad esso, a volte nascono intimità davvero preziose. 

Si è alzato in piedi Bartoletti, determinato ma anche visibilmente commosso e grato. In piedi, a leggere “Buone vacanze, Pierce!”, articolo da lui scritto e pubblicato dopo la morte di Baretti: “È difficile - credimi - piangere un amico, forse il più caro, e dover far un giornale che parla di lui e della sua morte con la stessa lucidità con cui ogni domenica ci si tuffa nelle acque stagnanti delle nostre consuetudini.”

Poi la quotidianità della loro amicizia: “Mi parlava di bilanci e di Alessandro, di nuovi stranieri e di Laura, di ultras e di Ponte Vecchio, del conte (anzi <<dei>> conti, Rognoni e Pontello) e di Eriksson, di St. Vincent e di suo padre magistrato. Passavamo quarti d’ora al telefono con le rispettive segretarie aggrappate all’interfonico per pregarci di smettere (tanti erano gli interlocutori in attesa che si erano accumulati), il nostro era un feeling inesauribile, senza limiti né pudori. Sapevamo tutto, proprio tutto, l’uno dell’altro: persino - anzi, soprattutto - le debolezze.”

Infine, quelle due caratteristiche, così importanti ed ammirevoli di Baretti: “Moralità e coerenza: coerenza e moralità. Persino una piazza autarchica, esigente e dissacratrice come quella fiorentina, alla fine, era stata costretta a rispettarlo e - forse - addirittura ad amarlo.”

Una graditissima sorpresa ha visto poi in collegamento video la campionessa Stefania Belmondo, definita da Bartoletti “l’esempio dello sport pulito”. Tanti i grandi nomi ricordati: tra essi Gianluca Vialli, di cui il pubblico ha avuto l’onore di ascoltare l’ultima telefonata fatta a Bartoletti, nella quale emergono la grinta e la grande umanità di quest’uomo. Un ricordare che è come un’esigenza per il noto giornalista, la consapevolezza di quanto le persone possono trasmettere e, soprattutto, del segno importante che lasciano. Consapevolezza racchiusa nel suo libro “La discesa degli Dei”.

Nel corso della serata, il pubblico ha potuto assistere anche degli emozionanti intermezzi musicali, ascoltando la bellissima voce della giovane Adele Gertosio, in arte Adelesecanto. Brani dedicati allo sport ed alla lotta per i propri sogni. E sono proprio stati sogni tenaci quelli infine premiati sul palco dell’ Iris, di giovani sportivi droneresi: Carlo Dutto (calcio), Francesco Mazza (atletica) ed a Cristian Salvagno, Gabriele Bianco, Giuseppe Varelli e Niccolò Serra (Pallonistica Monastero).

Lo sport ed i valori da difendere e trasmettere, affinché siano e continuino ad essere quelli dell’onestà, dell’impegno e della gentilezza. Un’etica importante, che rievoca il fare ma soprattutto, di ognuno, la scelta d’essere. Perché lì solo, si fa sempre la differenza. 

Beatrice Condorelli

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