Il 78° anniversario della liberazione del lager di Aushwitz a Saluzzo, alla sinagoga di via Deportati ebrei, oggi venerdì 27 gennaio, "Giorno della Memoria", come occasione di riflessione cittadina e per conoscere più da vicino l’Olocausto e il dolore delle vittime della Shoah.
"Tramandare la memoria è un dovere morale per tutti e questa Giornata è una occasione per dire tutti insieme mai più" parole del sindaco Mauro Calderoni che vedono la memoria come ricordo attivo.
Un dovere che dobbiamo ai morti e ai sopravvissuti, ma anche il dovere di agire per il nostro tempo e il futuro, per essere pronti a cogliere i segnali di contemporanei attacchi di violenza, intolleranza e razzismo, in funzione della pace è stato il filo conduttore della cerimonia che ha visto gli interventi di Giuseppe Segre in rappresentanza della Comunità ebraica e del vescovo Cristiano Bodo.
Nella sinagoga, ritornata aperta dopo gli anni della pandemia, sempre molto affollata per questa commemorazione è emersa anche la sentita partecipazione degli studenti della terza media dell’Istituto comprensivo saluzzese che, con la lettura di brani di alcuni autori, hanno portato la riflessione sul genocidio.
La cerimonia si è conclusa al cimitero ebraico di via Lagnascocon la deposizione della corona d’alloro alla lapide commemorativa dei 29 ebrei deportati da Saluzzo, e morti nei campi di concentramento il cui nome è stato letto ad alta voce dall’avvocato Antonio Brunetti, nipote di Isacco Levi.
Oggi la sinagoga rimane aperta fino alle 16 con possibilità di visita a cura della Comunità ebraica.