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Attualità | 28 gennaio 2023, 18:09

Sbarca su UAM.TV il docufilm “Bogre - La grande eresia europea” di Fredo Valla

Un viaggio intimistico intorno all’identità occitana attraverso le origini dell’eresia càtara

Sbarca su UAM.TV il docufilm “Bogre - La grande eresia europea” di Fredo Valla

Dalla realtà al cinema, fino ad arrivare alla poltrona di casa. Dopo il successo sul grande schermo, è disponibile sulla piattaforma online UAM.TV il docufilm “Bogre” del regista Fredo Valla, che compare anche come attore, nonché autore di tante opere cinematografiche tra le quali “Il vento fa il suo giro” del 2007.

UAM.TV (acronimo di “Un altro mondo”, film di Thomas Torelli, che è anche ideatore e fondatore di UAM.TV) è una web tv con le telecamere puntate sulla realtà e sull’uomo, attenta al sociale, all’economia sostenibile, all’ecologia, all’ambiente e al benessere fisico e psicologico.

Tra film, documentari, ritratti intimi di autori, scrittori e personalità del mondo della scienza e della cultura, ora troviamo anche “Bogre”, un viaggio intimistico alle origini dell’eresia càtara e procede su un percorso che prende la forma di un saggio storico e audiovisivo intorno all’identità occitana.

Le radici di questa matrice identitaria affondano nella vicenda dei càtari, la comunità religiosa fattasi chiesa strutturata, che aveva elaborato una lettura controcorrente del cristianesimo, ferocemente avversata dalla Chiesa cattolica che la vedeva come un pericolo per il suo magistero e per il controllo della sua agenda politica.

Questo viaggio a ritroso nel tempo ritorna fino agli anni dell’alto Medioevo. È un cammino che abbraccia diversi secoli, che dà idea di una storia fondante e fondamentale per le comunità che, ancora oggi, abitano le aree della cultura occitana. E, infatti, il regista è occitano e vive ad Ostana.

L’innesco narrativo muove da uno spunto autobiografico, dalla parola “bogre”, ripetuta spesso dal padre di Fredo Valla, rievocato da un ritratto scolpito su legno di frassino.

Chi parla la lingua d’oc, occitana, sa che bogre (si legge bugre) vuol dire “babbeo”, “persona che maschera la verità” ed è la parola usata per chiamare, in epoca medioevale, i càtari di Occitania, colpevoli come i bulgari bogomìli di praticare un cristianesimo eretico.

Le trasformazioni fonetiche sono evidenti: bulgari, bugri, bogre. Càtari, invece, proviene dal latino medioevale “cathărus” e significa “puri”.

Fredo Valla racconta: «Bogre è un film sulla libertà di pensiero, sul diritto di scegliere, su un’idea di giustizia in opposizione ai poteri intolleranti. Le vicende di questi eretici trovano purtroppo un parallelo in storie a noi più vicine, come la Shoah, il genocidio armeno, l’intolleranza verso chi e diverso da noi e viene a invadere l’Occidente civilizzato. I bogre di oggi. Una storia estirpata dai libri di storia che ritorna, perché, ahimè, mai niente finisce».

Non a caso il film chiude con una celebre frase del filosofo francese Pierre Bayle (esponente della minoranza ugonotta francese, oggetto anche lui di persecuzioni, dopo che Luigi XIV aveva revocato - con L’editto di Fontainebleau del 1685 - quell’Editto di Nantes di Enrico IV, il quale aveva concesso ai protestanti la libertà di culto, i diritti politici, militari e territoriali): «I perseguitati non hanno sempre ragione, ma i persecutori hanno sempre torto».

Silvia Gullino

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