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Al Direttore | 29 gennaio 2023, 09:14

Buona sanità in Granda: "Non credevo esistesse un ospedale così!"

La testimonianza di una paziente ligure: "Fin dagli esami del pre-ricovero tutto ha funzionato a meraviglia, questo denota una direzione ospedaliera e una regia con capacità gestionali non comuni"

L'ospedale "Michele e Pietro Ferrero" di Verduno

L'ospedale "Michele e Pietro Ferrero" di Verduno

Riceviamo e pubblichiamo.

Il 27 dicembre scorso sono stata ricoverata e letteralmente accolta da tutto il reparto di Ginecologia Oncologica dell'ospedale di Verduno e operata l'indomani di una neoplasia all'utero. Un mese oggi, e sono qui, guarita, a ringraziare.

Il primo encomio va al dottor Alessandro Buda, primario del reparto, una forza della natura che, già dalla prima visita, si è dimostrato professionalmente e umanamente un'eccellenza. Ho visto in lui la rara dote dell'umiltà, inizio di ogni cammino onesto.  

Nella mia esperienza di estrema fragilità, questo rapporto di cura così naturale, senza distanze, facendomi sentire totalmente a mio agio, mi ha fatto bene, è stato terapeutico quanto i farmaci. Credo fermamente che l'efficienza di un ospedale non dovrebbe essere solo data da apparecchiature, tecnologie, arredi all'avanguardia, ma anche da personale capace, gentile, umano, attento e responsabile.

Non è utopia un ospedale che sia anche un luogo di pace, dove la presenza e la cura di ognuno rende più forti, più capaci di affrontare le paure, le gabbie, il disagio, le fragilità, la malattia.

Ho notato che lo stesso bel rapporto umano era riservato anche a tutti i pazienti, il personale, colleghe, infermiere e inservienti.

Ho trovato umiltà e umanità, di conseguenza, in tutto il reparto: le dottoresse Perotto, Borghi, Tripodi, le infermiere Nicoletta, Giuliana, Giovanna e tutte le colleghe, molto disponibili e gentili.

Anche i due cappellani dell'ospedale Giorgio e Domenico, sono stati deliziosi.

Ultimo grande ringraziamento va alla cucina: complimenti non solo per la qualità del cibo (prodotti del territorio delle Langhe e Roero), ma presentato come al ristorante, con garbo e armonia impensabile!

Fin dagli esami del pre-ricovero tutto ha funzionato a meraviglia, questo denota una direzione ospedaliera e una regia con capacità gestionali non comuni, una cooperazione stretta fra tutti i soggetti.

Semplicemente... grazie a tutta l'Asl Cn2 e alle due Fondazioni che sostengono tanta "Vita".

Tiziana Bonora,
Finale Ligure, Savona

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