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Al Direttore | 29 gennaio 2023, 11:52

"I treni da Alba per Caselle, la morte di Levaldigi e un Cuneese sempre più tagliato fuori dal servizio ferroviario regionale"

Cuneo il capoluogo provinciale peggio collegato con Torino. La corsa serale già attiva un tempo e linee sospee da ripristinare le strade per ridurre l’isolamento della Granda

La capitale delle Langhe si prepara intanto a riavere il collegamento per Asti, fermo da oltre un decennio. La ripresa della corse è attesa per l'autunno

La capitale delle Langhe si prepara intanto a riavere il collegamento per Asti, fermo da oltre un decennio. La ripresa della corse è attesa per l'autunno

Riceviamo e pubblichiamo.

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Gentile direttore,
ha suscitato discussioni la comunicazione che, dal dicembre 2023, i treni della linea SFM 4 da Alba faranno capolinea a Caselle aeroporto e quelli della linea SFM 7 da Fossano a Ceres.

Questo era già nel programma dei collegamenti nel passante di Torino da tempo (troppo tempo, visto che dopo oltre 30 anni non è ancora terminato): cioè creare linee trasversali per servire capillarmente il nodo torinese.

A Caselle passava una linea ferroviaria prima ancora della creazione dell'aeroporto. Quindi è naturale collegare quest’ultimo alla città (e non solo) con servizi numerosi e diretti.

Il fatto, sottolineato da molti, che ciò significhi la definitiva morte di Levaldigi, o meglio una sua mancata valorizzazione, è evidente, come è chiaro che un aeroporto (con tutti i suoi costi e strutture necessarie) non può sopravvivere con pochissimi voli. Il tutto nonostante gli sforzi locali e le mai meglio specificate promesse di integrazione con Caselle. In una provincia con strade e ferrovie carenti forse sono queste da potenziare prioritariamente.

Veniamo al servizio ferroviario che, in Piemonte, è diviso tra SFM (servizio metropolitano) e SFR (servizio regionale), oggetto di due distinti appalti e interesse.
Definire metropolitano un treno per Alba, Fossano o Bardonecchia (che si trova a 86 km da Torino, quasi come Cuneo) pare non corretto. Difatti in tutte le regioni italiane (ma anche all'estero) esistono servizi simili, ma sono definiti "suburbani" o "linee regionali", in quanto un servizio propriamente metropolitano riguarda una distanza di circa 30 km dalla città. Ciò comporta che alcune zone siano privilegiate rispetto ad altre, sia come numero di treni che come facilità di viaggio.

In Piemonte, seppure in modo ridotto rispetto ad altre regioni, si preannunciano alcuni potenziamenti infrastrutturali su alcune linee: terzo valico, nodo di Novara e linea verso il Sempione, la famosa Torino-Lione.
Certo sono collegamenti strategici e internazionali, pare sempre più evidente che l'unica zona tagliata fuori sia propio il Cuneese. Sono questioni già sottolineate e adesso pure in Comune a Cuneo, con una delibera vuole chiedere alla Regione un cambio di passo.

Un problema è potenziare la linea onde diminuire le percorrenze e l'altro è aumentare la cadenza dei collegamenti. In altri commenti ho suggerito alcuni possibili interventi. Qui rimarco come Cuneo sia il capoluogo provinciale peggio collegato con Torino (a parte Biella e Verbania, che sono su linee diramate), ma anche la linea di Savona ha subito la medesima sorte quando si è decisa l'alternanza tra i due capolinea.

Analizzando gli attuali orari si vede che da Torino l'ultimo treno serale per Alessandria parte alle 22,20, per Milano alle 22,54 e per Bussoleno alle 22,45. Un treno per Cuneo (peraltro esistente anni or sono), magari verso le 22,35, ci starebbe bene.

A parte questo occorre rivedere tutto il servizio regionale che, come detto, ha peggiorato i tempi di viaggio per molte destinazioni, con cambi non sempre rispettati penalizzando diverse zone.

Infine per quanto riguarda le linee sospese, penso che occorra inserirle in collegamenti più ampi tipo Cuneo-Cavallermaggiore-Alba-Asti, Saluzzo-Savigliano-Torino o Savona-Mondovì-Cuneo-Limone. Il tutto, come materiale, sarebbe fattibile con mezzi bimode elettrici-accumulatori in grado di percorrere sino a oltre 100 km su linee non elettrificate, così si creerebbero (o meglio si rifarebbero) collegamenti sicuramente utili e richiesti.

Chiaramente stiamo parlando di ipotesi, che possono sembrare utopistiche nel contesto attuale, ma fattibili senza investimenti colossali.     

Mauro Tosello,
Borgo San Dalmazzo

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