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Artigianato | 02 febbraio 2023, 18:01

Bonus Casa, l'allarme di 
Confartigianato Cuneo: "I crediti incagliati mettono a rischio migliaia di imprese"

Il presidente Crosetto: "Sul nostro territorio centinaia di interventi in emergenza: banche e intermediari dichiarano capacità fiscale quasi esaurita, i committenti si ritrovano senza liquidità e le imprese non riescono più a pagare i fornitori»

Bonus Casa, l'allarme di 
Confartigianato Cuneo: "I crediti incagliati mettono a rischio migliaia di imprese"

È ancora in alto mare la problematica riguardante i crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese. Il suo effetto dirompente nel panorama produttivo del nostro Paese rischia di spingere sull’orlo del fallimento migliaia di imprenditori che si ritrovano a dover pagare tasse sempre più onerose pur essendo creditori verso lo Stato di somme ben superiori al loro dovuto.

Se a livello nazionale questo significa mettere a rischio 25 mila imprese con oltre 130 mila occupati, anche sul territorio della Granda la situazione non è certo migliore. Delle 18 mila imprese iscritte alla Camera di Commercio di Cuneo circa il 50% afferisce al “settore casa” e di queste il 70% è impegnato in lavori con i bonus edilizi. Tra le 9 mila imprese associate a Confartigianato Cuneo oltre 4.500 sono referenti dei bonus. Dati che mettono in allarme l’intero assetto imprenditoriale del territorio.

«La situazione è davvero critica – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneoe rischia di diventare drammatica se non si interviene urgentemente. Siamo in una fase storica delicata, in cui, pur dovendo fare i conti con una guerra ancora in atto e le difficoltà dei costi energetici e delle materie prime, le imprese stanno cercando di risollevarsi dopo la crisi degli ultimi anni. Sul nostro territorio centinaia di interventi che contavano di proseguire grazie al meccanismo dei Bonus sono ora in emergenza: banche e intermediari finanziari dichiarano capacità fiscale quasi esaurita, i committenti si ritrovano senza liquidità per onorare i pagamenti e, di conseguenza, le imprese non riescono più a pagare i fornitori».  

Tra le soluzioni attualmente in fase di valutazione da parte del Governo, ci sarebbe, oltre a un ampliamento dei soggetti referenti nella cessione dei crediti con il ritorno dell’ente Poste Italiane o con l’applicazione dell’esempio-pilota della provincia di Treviso, che ha acquisito da due banche ben 14,5 milioni di crediti, la proposta avanzata da Confartigianato, insieme alle altre associazioni di categoria, di utilizzare i modelli F24 intermediati dagli istituti bancari per smaltire le considerevoli somme di crediti bloccati.

«Se non si corre ai ripari sottolinea il presidente Crosetto c’è il rischio reale che i cantieri si blocchino, creando pesanti disagi alle imprese e mandando nel caos condomini e famiglie. La nostra Associazione, insieme a tutte le altre realtà associative, sta facendo pressing sui decisori politici perché si impegnino nell’immediato a risolvere la questione. Inoltre, non dimentichiamo che un clima generale di frustrazione, com’è l’attuale, diventa spesso terreno fertile per i contenziosi».

C. S.

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