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Cronaca | 03 febbraio 2023, 18:50

Paziente morì suicida in struttura dell'Albese, Tribunale archivia dopo le indagini

Esclusi profili di colpa in capo al responsabile del centro per la morte di un 50enne nel giugno 2022

Sul caso indagava la Procura della Repubblica di Asti

Sul caso indagava la Procura della Repubblica di Asti

Il Tribunale di Asti ha chiuso le proprie indagini decidendo alla fine per l’archiviazione del dirigente indagato in merito al tragico fatto occorso nel giugno dello scorso anno in una struttura di ricovero facente capo all’Asl Cn2.

In quel periodo il centro, destinato alla cura di pazienti con problematiche psichiatriche, fu infatti teatro del gesto anticonservativo messo in atto da un paziente cinquantenne. L’uomo, che era in cura presso il Centro di Igiene Mentale della stessa azienda sanitaria, eluse la sorveglianza del personale in quel momento in servizio arrivando a scavalcare la ringhiera di un balcone e lasciandosi cadere nel vuoto.

Sul tragico fatto la Procura della Repubblica di Asti aprì un’indagine, con la quale il sostituto Donatella Masia intese verificare l’esatta dinamica dei fatti e la sussistenza di eventuali profili di responsabilità in capo ai responsabili e al personale deputati alla sorveglianza dei pazienti.

Veniva così notificata un’informazione di garanzia come atto dovuto al responsabile del centro e il pubblico ministero procedeva ad accertamenti autoptici e tossicologici, nonché ad altri accertamenti svolti anche tramite il Comando Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni (Nas).

Oltre a verificare come il paziente non risultasse tra quelli a rischio di suicidio, e che quindi non richiedesse attenzioni supplementari rispetto a quelle prestate ad altri ospiti della casa, le indagini hanno permesso di accertare che l’accadimento non era ricollegabile a insufficienti misure di sicurezza e che quelle adottate apparivano idonee a una corretta sorveglianza dei pazienti. Il personale in servizio in quel momento, si è inoltre stabilito, era correttamente adeguato alla tipologia di struttura e al numero dei pazienti presenti al suo interno.

Da qui la decisione del pubblico ministero, che richiedeva l’archiviazione delle indagini, richiesta accolta dal giudice dell’udienza preliminare Giorgio Morando.  

"Le tempestive e capillari indagini hanno escluso profili di colpa. La struttura aveva adottato misure di sicurezza adeguate", il commento dell’avvocato albese Roberto Ponzio, che difendeva il responsabile del centro.

Ezio Massucco

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