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Economia | 03 febbraio 2023, 12:54

L'economia provinciale rallenta. Chiapella (Ascom): “Solo il terziario frena la recessione”

In positivo servizi e turismo, trend negativo ma senza scossoni per il commercio tradizionale. Il presidente provinciale Confcommercio: "Cauto ottimismo in un contesto economico fragile"

Il presidente provinciale Ascom Confcommercio Luca Chiapella

Il presidente provinciale Ascom Confcommercio Luca Chiapella

Dai dati pubblicati in questi giorni dalla Camera di Commercio di Cuneo, che riflettono sostanzialmente quanto avvenuto a livello nazionale, il 2022 si è concluso con un colpo di freno rispetto ai risultati 2021. 

Dopo il guizzo post Covid, tornano a mostrarsi leggeri segnali di sofferenze dei settori già in difficoltà. Tra i comparti rappresentati da Confcommercio, si deve registrare il trend negativo del commercio, che resta con il segno meno senza particolari scossoni rispetto agli anni pre-Covid. Le ragioni di questo dato sono soprattutto da rilevare nella trasformazione in atto nelle abitudini di acquisto e più in generale nel terziario di mercato: da qui nasce l’impegno di Confcommercio nell’accompagnare il processo di trasformazione digitale delle imprese, offrendo nuovi servizi e soluzioni di consegna, stimolando il ricorso ai pagamenti elettronici, lavorando affinché si riducano i costi legati all'accettazione di tali pagamenti.

Decisamente meglio, anche guardando i dati regionali e nazionali, i settori dei servizi e del turismo che chiudono in positivo. Soprattutto il turismo enogastronomico e quello legato all’outdoor e alla montagna mantengono il trend di crescita, a conferma di un sistema imprenditoriale produttivo distributivo ben funzionante e anche alla luce delle politiche di sostegno regionali ed europee volte alla riqualificazione dell’economia di montagna, alla tutela del territorio e alla valorizzazione del prodotto locale.

“Ci mostriamo cautamente ottimistidichiara il presidente provinciale Ascom Luca Chiapellaanche se il quadro economico generale resta fragile”. “Nonostante la guerra in atto alle porte dell’Europa, il caro bollette, gli aumenti generalizzati delle materie prime e ai tassi d’interesse che la Bce continua ad aumentare per contrastare l’inflazione ancora a due cifre, dalle stime del Centro Studi di Confcommercio non si avvertono cambiamenti radicali nei comportamenti d’acquisto. Riteniamo quindi di escludere, almeno a breve termine, drastiche e generalizzate riduzioni della domanda. Di ciò ne è stata prova la buona performance natalizia, confermata anche nelle prime settimane di saldi”.

A livello nazionale l’ISTAT evidenzia che nell’intero anno il PIL è comunque aumentato del 3,9% in confronto all’anno precedente. I segnali di rallentamento dell’economia sono però evidenti: i principali indicatori congiunturali si sono tradotti nel quarto trimestre, secondo le prime stime, in una diminuzione del PIL dello 0,1%, interrompendo un percorso di recupero che durava da quasi due anni.

“Il dato, meno negativo di quanto prospettato – prosegue il presidente Chiapella – ribadisce ancora una volta il ruolo fondamentale dei servizi e del turismo quali settori trainanti per la ripresa del nostro territorio”.

C. S.

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