Oggi, 5 febbraio, è la Giornata contro lo spreco alimentare. A ricordarcelo è la Condotta Slow Food di Bra con il suo mantra: “Mangia cibo buono, pulito, giusto e non sprecarlo”.
Cibo troppo buono per essere buttato e autentico schiaffo morale alle generazioni che soffrono la fame.
I numeri dello spreco sono impietosi: circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, 1/3 di tutto il cibo prodotto nel mondo che potrebbe sfamare 3 miliardi e 200 milioni di persone pari a circa la metà della popolazione mondiale.
Ci dimentichiamo spesso che ogni anno in Europa buttiamo via 90 milioni di prodotti alimentari, circa 179 kg a persona. Anche l’Italia non è da meno in quanto il cibo sprecato dal momento in cui viene raccolto o prodotto fino al momento in cui sparecchiamo le nostre tavole pesa 10 milioni di tonnellate, per un valore di 11 miliardi di euro, ovvero circa 450 euro a famiglia.
La questione è spinosa e suscita serrati dibattiti, perché lo spreco alimentare comporta lo spreco di risorse ambientali utilizzate per produrre i beni che poi vanno persi, nonché ricadute economiche, visto il costo che hanno per la collettività i prodotti sprecati, diventando rifiuti.
Si tratta, quindi, di un problema non solo di carattere sociale ed etico, ma di largo raggio. Basterebbe acquistare ciò che serve realmente, compilando precise liste della spesa che non cadono nelle sirene del marketing, consultando etichette e scadenze, utilizzando al meglio frigo, freezer e dispensa per gli alimenti, senza stiparli alla rinfusa.
In un momento di crisi economica, anche le buone ricette della nonna, così come le ricette anti-spreco realizzate con gli avanzi possono rivelarsi una strategia efficace, così come scegliere alimenti locali e di stagione.
Altri rimedi sostenibili sono rappresentati da piccoli e grandi accorgimenti come congelare il cibo e, soprattutto, un’educazione alimentare che certamente aiuterebbe a limitare il fenomeno.
In questo senso, tutti siamo chiamati ad un’opera di sensibilizzazione su un problema molto diffuso nella società del benessere, in cui si rendono indispensabili le attività di informazione, formazione e conoscenza sul tema dello spreco alimentare. Proseguire in questa azione potrà permettere di realizzare una rivoluzione culturale che faccia diventare i cittadini non consumatori acritici, ma consumatori consapevoli.
All’impegno della Condotta Slow Food si unisce quello dei produttori del Mercato della Terra, che vogliono essere un segnale per il settore agroalimentare che necessita di una transizione verso produzioni meno intensive e filiere più efficienti, senza comunque prescindere da cittadini informati e responsabili.
L’azione di questi enti è, inoltre, un appello a migliorare la qualità della vita attraverso corretti stili alimentari ed un consumo di cibo in misura equilibrata, in modo da favorire la redistribuzione delle eccedenze a persone bisognose ed in difficoltà. Perché la solidarietà, si sa, parte sempre di più anche dalla tavola.