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Curiosità | 09 febbraio 2023, 08:34

Al Caffè Letterario di Bra si legge “Dieci piccoli infami” di Selvaggia Lucarelli

Viaggio al vetriolo tra le persone giuste e sbagliate che tutti abbiamo incontrato nella vita

Al Caffè Letterario di Bra si legge “Dieci piccoli infami” di Selvaggia Lucarelli

Dopo “Che ci importa del mondo”, suo romanzo d’esordio, l’affascinante Selvaggia Lucarelli questa volta ci consegna un libro scritto con sincerità, autoironia e con il suo inconfondibile piglio al vetriolo.

“Dieci piccoli infami” è un libro decisamente piccolo ed infame. Piccolo, perché suddiviso in soli dieci capitoli ed infame, perché ciascuno di essi è dedicato ad una persona che ha condannato ad infelicità più o meno grandi l’autrice. La migliore amica che tradì la sua fiducia dopo cinque anni (quelli delle elementari) di complicità ininterrotta e simbiosi pressoché totale.

Un parrucchiere anarchico, poco incline all’ascolto delle clienti e troppo nel gestire taglio e colore in assoluta libertà d’intento. Il primo ragazzo ad essersi rivolto a lei, chiamandola gentilmente: «Signora». Un ex fidanzato soprannominato Mister Amuchina per la sua ossessione paranoica verso l’ordine e l’igiene.

La suora che avrebbe voluto fare di lei la prima “Santa Selvaggia” della storia. Sono solo alcuni dei personaggi inseriti da Selvaggia Lucarelli nella sua personalissima blacklist, un valzer di piccoli infami che, forse inconsapevolmente, l’hanno trasformata, anche solo per pochi minuti, in una persona peggiore.

«Anch’io potrei parlare di tutti i pessimi elementi in cui sono incappata nei miei anni di vita, tanti o pochi che sono». Questo è ciò che si pensa appena terminata la lettura. Amici poco raccomandabili, followers di Facebook dolci e mansueti, ma dall’alto tasso di testosterone, soprattutto di fronte ad un paio di gambe e si potrebbe andare avanti all’infinito.

C’è chi ha il proprio da fare a tenere a bada i sogni (non tanto) segreti dei leoni da tastiera, come quello di vederti lavare la macchina in costume da bagno leopardato e tacco vertiginoso. Tutti, nella vita, abbiamo incrociato qualche personaggio che ci ha viste come intrattenimento, che ha cercato di piegarci o che ci ha ferito.

Ecco, con i suoi racconti di vita e frasi corrosive, l’autrice non fa altro che ricordarci che, prima o poi, ci passiamo tutte e tutti, ma allo stesso tempo ci fa comprendere che, anche se spesso questi incontri ci segnano in negativo, l’amarezza deve avere i minuti contati. Certo, magari queste persone non fanno più parte della nostra vita, ma il cuore custodirà per sempre il disagio e le sensazioni dolorose che essi ci hanno procurato.

Detto questo, “Dieci piccoli infami” è anche un libro che fa ridere, non solo per la vena ironica di Selvaggia che permea ogni pagina, ma soprattutto per i numerosi episodi tragicomici raccontati.

Insomma, io vi ho avvisati e se fossi in voi non mi farei sfuggire l’occasione di farmi quattro sane risate. Se qualcuno vuole usare la scusa che non ha tempo per leggere, sappia che il libro è talmente breve e scorrevole che si finisce in poche ore. Dunque, non vi resta che leggerlo!

Silvia Gullino

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