Vi svelo un segreto. Non serve avere un genio della lampada più tre desideri per ritrovarsi il conto corrente pieno di dollari da far invidia a zio Paperone. Nemmeno evadere le tasse. Per un biglietto di prima classe verso l’olimpo dei multimilionari vi basterà solo aver svolto in carriera un preciso lavoro.
Anche se la maggior parte dei nababbi sguazza nel settore dell’alta tecnologia, la loro fortuna non deriva necessariamente da quello. Esiste, infatti, una professione più comune e tradizionale a cui si deve il successo negli affari.
A svelare l’arcano è l’autore ed esperto di sociologia Rainer Zitelmann dalle pagine del suo libro “The Wealth Elite”, che ha raccolto le storie di 45 personaggi con un patrimonio dai 10 milioni ai 3 miliardi di dollari. Dopo aver analizzato minuziosamente le loro vite e le motivazioni che potrebbero averli portati al successo, lo studioso è arrivato ad una conclusione.
Questi moltiplicatori di pani e milioni (sia ereditati, sia guadagnati con il sudore della fronte) nel loro passato hanno tutti ricoperto una mansione nel settore delle vendite. Due multimilionari su tre, infatti, hanno dichiarato che questa esperienza lavorativa è stata un passaggio fondamentale nella costruzione del loro patrimonio.
Al di là della tipologia della merce venduta, queste competenze si sono rivelate il giusto trampolino di lancio. Non a caso, il commerciale di un’azienda è il reparto in cui gli stipendi sono, in generale, maggiormente retribuiti, anche grazie a premi e commissioni. Stando ad una ricerca promossa da LinkedIn, il direttore delle vendite è una delle cinque posizioni lavorative che permetterebbe di diventare CEO in un batter d'occhio. Questo perché, tra le skills richieste dal ruolo, ci sono coaching, leadership, personalità, idee, problem solving e capacità di esecuzione.
Molti degli intervistati, indovinate un po’, hanno ricoperto o ricoprono proprio la carica di Chief Executives delle loro stesse società. I conti tornano tutti. La matematica non mente, ma questa volta non svela nemmeno chissà quale sorprendente novità. Intanto, se ci provate, fateci sapere com’è andata.
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