Processo insolito alle quote rosa, ieri, in Confindustria Cuneo, per celebrare l'8 marzo.
Un'iniziativa originale di fronte ad un folto pubblico, nella quale il direttore Giuliana Cirio ha vestito i panni dell'avvocato difensore e l'attore Paolo Giangrasso ha interpretato il pubblico ministero; sentiti i vari teste, a favore o meno delle quote rosa, introdotte in Italia dodici anni fa, il giudice, nonché presidente dell'Ordine degli avvocati di Cuneo, Alessandro Ferrero, ha emesso sentenza.
I testimoni sono stati Paola Capozzi, questore vicario di Cuneo; Franco Civallero, consigliere comunale, Cristina Clerico, assessora alla Cultura del Comune, l'ex ministra Fabiana Dadone, la giornalista Paola Scola ed Elena Loveera, presidente Ente Scuola Edile Cuneo e Formedil.
Tutti hanno espresso la loro opinione e il proprio punto di vista. Ma è stato un dato oggettivo ad aver "condizionato" la sentenza.
Grazie alle quote rosa si è passati dal 7 al 41% di presenza di donne nei consigli di amministrazione.
Così ha sentenziato il giudice Ferrero: "Le quote rosa vanno assolte e vanno mantenute fino a che la maturità culturale del nostre Paese le abrogherà di fatto".
Il video con la registrazione del processo