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Al Direttore | 10 marzo 2023, 08:28

Empatia e professionalità nei reparti Medicina di Urgenza e Medicina Interna del Santa Croce di Cuneo

Lettera di ringraziamento di una paziente ricoverata per problemi cardiaci: "Grazie a loro, ad ognuno di loro, mi son sentita protetta e propositiva nel voler "guarire"

Empatia e professionalità nei reparti Medicina di Urgenza e Medicina Interna del Santa Croce di Cuneo

Riceviamo e pubblichiamo:

Caro direttore

In una società nella quale si è sempre pronti a muovere le critiche più feroci nei confronti del sistema sanitario nazionale e regionale (alle volte a ragione, ma spesso anche a torto); mi pare giusto "alzare la voce" anche quando qualcosa negli ospedali, a mio avviso, funziona al meglio.

Di recente sono stata ricoverata  a causa di complicazioni per uno scompenso cardiaco, in primis nel reparto di Medicina di Urgenza e poi per circa 20 gg nel reparto di Medicina Interna dell' Ospedale Santa Croce di Cuneo.

Volevo ringraziare tutto lo staff: medici, infermieri, operatori sociosanitari, cuochi (pure la cucina! Perché al di là delle dicerie, all'ospedale si mangia pure bene, ovviamente mai quanto a "casa"), per essersi presi cura di me.

Della mia salute, fisica (in primis) e psico emotiva, per non essersi mai persi d' animo quando non riuscivano a "trovarmi" le vene per le decine di prelievi che hanno dovuto farmi durante il periodo di ricoveri, per avermi trattato con dignità nei momenti dell' igiene personale, per le attenzioni nei confronti delle mie esigenze fisiologiche (durante il giorno e la notte), per aver messo in campo tutta la loro preparazione tecnica e pratica, per aver trovato la cura (ed il dosaggio) più adatto alla sottoscritta.

Soprattutto, li ringrazio, per la notevole empatia e dolcezza che hanno avuto nei miei confronti: competenza che spesso, a mio avviso, i medici (ed altri operatori) non mettono quasi mai in campo, ma che, sempre secondo la mia modesta opinione, può giocare un ruolo fondamentale (insieme alla preparazione tecnico-scientifica) nella guarigione del paziente.

Dopo tutto se si è all' ospedale, di certo non si è scelto di finire in quel contesto come meta di una vacanza, si è lì per dei problemi di salute; se oltretutto ci si ritrova anche dei medici che ti trattano "come un numero/come un peso" senza un minimo di umanità ed empatia, è pure e decisamente peggio.

Grazie a loro, ad ognuno di loro, mi son sentita protetta e propositiva nel voler "guarire".

Sono sicura che le loro cure amorevoli e professionali, abbiano giocato un ruolo fondamentale nella mia ripresa fisica.

Vedere dei dottori, infermieri (e tirocinanti) così preparati, attenti, e soprattutto umani, mi fà ben sperare nel futuro della sanità italiana.

Grazie di cuore (in tutti i sensi)! Ve ne sarò eternamente grata.

Lettera firmata

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