Disturbi alimentari, diete, alimentazione, social, media, calorie.
Dopo 12 anni di malattia, ora, finalmente capisco il perché di tante cose.
Il perché al mio primo ricovero, e così a seguito tutti gli altri, tra le tante regole vi erano dei divieti, degli argomenti tabù.
Non si parla di cibo, non si parla di calorie, il telefono può essere utilizzato solo per un determinato tempo e, almeno all'inizio, monitorato da un educatore, la televisione non si guarda, se non con un educatore ed esclusivamente per guardare programmi specifici.
Non lo comprendevo, mi sentivo in trappola. Credevo che limitassero la mia libertà personale, pensavo che fossero una banda di megalomani.
Ora, a distanza di anni, in parte capisco.
Oggi, con chiunque tu abbia un dialogo, uno dei argomenti principali è proprio l'alimentazione.
In televisione la metà dei programmi parla di cibo, diete o cucina.
Anche se non cerchi direttamente, sulla home dei social escono fuori ricette, diete dimagranti, esercizi per dimagrire, tonificare, bevande ipocaloriche e tanto altro ancora.
Oggi io sto bene. Oggi io sono in grado di parlare di tutto ciò in modo sano, senza cadere in alcuna trappola. Ma quando sei malato ogni discorso, ogni argomento di questo tipo, non fa altro che peggiorare la situazione.
In una persona che soffre di disturbi alimentari il pensiero del cibo è una costante; il cibo e tutto il mondo ad esso collegato. Non ne parli serenamente o con leggerezza, ne parli sempre con una certa malizia, con un secondo fine.
Come posso perdere ancora qualche kg? Cosa è meglio che evito nella mia dieta? Quanto sport devo fare per bruciare tot calorie?
Oggi io sto bene. Ne parlo quasi sempre serenamente, con leggerezza ma tutto ciò mi fa ragionare e, con lucidità, ho elaborato il mio pensiero. Oggi, nel 2023, credo davvero ognuno di noi sia diventato un po' malato di disturbi alimentari, chi più chi meno.
Seguire una dieta, avere un fisico perfetto, essere dei super sportivi.
Personalmente ho imparato a mangiare bene, a capirmi e a gestirmi, ma devo riconoscere che in questo mondo, ogni tanto, non è facile non farsi influenzare. In fin dei conti, una parte fragile resta sempre. Per me oggi l'importante è stare bene, essere ciò che sono, nel corpo e nella mente, senza vergognarmene.
Cerco di dare poco peso all'apparenza ed al giudizio degli altri, ma purtroppo, oggi, l'apparenza è diventata una delle cose più importanti.
Dieta, sport, abbigliamento.. Crediamo di essere davvero liberi ma non lo siamo.
Non agiamo più per compiacere davvero noi stessi ma per compiacere il mondo che ci circonda ed essere riconosciuti in ciò che facciamo. Nella mia esperienza ho imparato che è bello il complimento ricevuto, essere riconosciuti ed apprezzati dagli altri, è una cosa normale, ma essere e vivere essenzialmente per ciò è estremamente pericoloso.
Cerchiamo di dare meno peso all'apparenza, più autenticità, genuinità, guardiamo meno i social e facciamo più attenzione, diamo vero ascolto alle persone che davvero ci sono vicine.
Giulia