Sembra essersi – in parte – sbloccata la situazione del contenzioso tra il Comune di Peveragno e l’ente dell’Unione Montana Alpi del Mare: il primo, infatti, ha mancato di corrispondere al secondo circa 111.000 euro a copertura degli stipendi di due vigili urbani in forze al territorio congiunto con il Comune di Boves ma, appunto, di proprietà dell’Unione.
La situazione era stata sollevata a mezzo stampa qualche settimana addietro dal sindaco di Boves Maurizio Paoletti, che aveva scritto al presidente dell’Unione – e sindaco di Chiusa di Pesio – Claudio Baudino per sollecitare la risoluzione della questione entro la fine del mese di febbraio. Pena, lo stralcio della convenzione sulla polizia municipale in essere con i ‘cugini’ peveragnesi.
Stando all’aggiornamento del sindaco di Peveragno Paolo Renaudi, però, la convenzione sarebbe ancora in piedi nonostante l’intero ammontare non sia ancora del tutto stato corrisposto (e qui, ammette Paoletti, c’è anche lo ‘zampino’ della minoranza bovesana, che ha consigliato il sindaco di ritornare a più miti consigli e attendere ancora). “Sono purtroppo mancati alcuni passaggi formali e amministrativi, cose di normalissima esecuzione ma non perfezionate nel corso del 2022 – ha spiegato Renaudi - : i soldi sono a bilancio, una parte l’abbiamo già pagata, e ci stiamo facendo seguire da un consulente legale per poter evitare passaggi incongrui”.
“Nel giro di breve tempo sistemeremo tutto – ha assicurato il primo cittadino peveragnese - . Siamo relativamente tranquilli e sicuri delle mosse che stiamo assumendo, anche se perfettamente consci della necessità di dover risolvere il contenzioso nel più breve tempo possibile”.
Renaudi ha ammesso anche di aver informato tutti i sindaci dell’Unione in merito allo stato dell’arte. E, inevitabilmente, anche il presidente Baudino: “Peveragno ha corrisposto una minima parte del totale – racconta il sindaco chiusano – ma i vari funzionari comunali stanno lavorando con la massima celerità possibile. Siamo molto attenti e in attesa”.
Un’attesa che potrebbe terminare con la fine del mese, e l’appuntamento – senza dubbio dirimente - con il consiglio dell’Unione Montana.
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