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Attualità | 20 marzo 2023, 08:13

Addio inverno, benvenuta primavera! Viole, magnolie, forsizia… finalmente è tutto un fiore (Foto)

A passeggio da strada Bria al Santuario della Madonna dei Fiori di Bra, dove il pruno miracoloso dà spettacolo

Addio inverno, benvenuta primavera! Viole, magnolie, forsizia… finalmente è tutto un fiore (Foto)

Addio inverno! «Respiriamo l’aria... è la primaveeeera», canterebbe Marina Rei. Violette, magnolie, margheritine, denti di leone e poi peschi, mandorli, ciliegi… finalmente è tutto un fiore.

Il 20 marzo è la data dell’equinozio di primavera, il giorno in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata. Dal 2008, la data di inizio primavera è stata spostata al 20, quando molti di noi l’hanno sempre festeggiata il 21 marzo. Questo cambio è dovuto sia all’inclinazione dell’asse terrestre sia all’impostazione del calendario gregoriano.

L’equinozio di primavera, che scientificamente è il momento esatto in cui il Sole è allo Zenit all’equatore e i suoi raggi cadono perpendicolari sull’asse di rotazione terreste, è sempre stato considerato come un simbolo di rinascita. E allora, perché non lasciarsi incantare dalla “grande bellezza” della natura che si risveglia e ci ricorda quanto è affascinante il mondo che abitiamo?

Magari con le immagini che vi mostriamo, che arrivano da Bra. A passeggio in strada Bria si possono ammirare delle clamorose fioriture, peccato solo che dalle foto non si senta il profumo inebriante. Il luogo giusto per scattare dei selfie pittoreschi e conquistare palate di follower su Instagram, grazie ad una flora sorprendente.

Un esempio? La forsizia, pianta nativa dell’Asia e della penisola balcanica. La sua particolarità è la fioritura nei colori giallo zolfo, bianco, rosa o rosso che arriva proprio alla fine dell’inverno e annuncia la primavera. Grazie al suo portamento arbustivo, il ricco fogliame e la rusticità è una delle piante più utilizzate nei giardini. Il nome attribuito a questo genere di piante è ispirato a William Forsyth, uno dei botanici fondatori della Royal Horticultural Society, la più importante associazione botanica del mondo.

E poi c’è il Santuario della Madonna dei Fiori, dove la fioritura del pruno miracoloso è ininterrotta dallo scorso autunno. Un capolavoro artistico dipinto dalla Divina Grazia, che ha trasformato le piante selvatiche in distese eteree di bianco.

Alla Vergine dei Fiori, Patrona di Bra, è attribuita la salvezza della giovane Egidia Mathis e del piccolo che portava nel grembo: masnadieri messi in fuga da un raggio di luce accecante e pruneto selvatico fiorito in pieno inverno.

C’è qualcosa di meraviglioso in questo fenomeno, che si ripete ogni anno dal lontano 29 dicembre 1336, regalando uno spettacolo che lascia senza fiato. Lo fa attraverso un’esplosione di colori e profumi che si incastra perfettamente nella scenografia dei due Santuari circostanti.

E quando la primavera arriva, la magia ha di nuovo inizio e, grazie agli scatti di Stefano Tibaldi, possiamo ammirarla in tutto il suo splendore. Non c’è di mezzo alcun set cinematografico. Solo fiori, fiori e ancora fiori, che crescono e popolano un’oasi di pace spirituale. Spuntano bianchi sia di giorno che di notte, all’ombra del grandioso mosaico di Rupnik, che vale a richiamare l’amore salvifico di Dio.

Ti fermi, resti a contemplare il silenzio delle corolle e dei petali che si donano candidi e inesauribili ai piedi della statua di Maria, testimone della storia e di tutti i nostri giorni. Che profumo tutto intorno, che meditazioni, che introspezioni, che bellezza!

Silvia Gullino

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