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Attualità | 22 marzo 2023, 20:01

Gli sguardi di “Mai + sole” e “la bambina di Odessa” di Tiziana Ferrario per “trame di quartiere” a Saluzzo

Venerdì 24 marzo alle 18 nella sala Tematica de “Il Quartiere” la presentazione del libro fotografico “Sguardi” di Cristina Trucco e Alex Astegiano

Gli sguardi di “Mai + sole” e “la bambina di Odessa” di Tiziana Ferrario per “trame di quartiere” a Saluzzo

“Trame di Quartiere”, la rassegna culturale della biblioteca civica “Lidia Beccaria Rolfi” propone due appuntamenti nei prossimi giorni. Entrambi sono anche nell’ambito del cartellone di “Storie di (dis)pari opportunità” della Consulta comunale pari opportunità per la Festa della donna.

Venerdì 24 marzo alle 18 nella sala Tematica de “Il Quartiere” c’è la presentazione del libro fotografico “Sguardi” di Cristina Trucco e Alex Astegiano, realizzato in occasione dei quindici anni di “Mai+Sole”, associazione nata per sostenere le donne vittime di violenza nel difficile cammino di riscatto.

In duecento pagine volti, abbracci e sorrisi per infondere speranza e portare testimonianze. Interviene a Saluzzo la presidente del sodalizio Adonella Fiorito che dialoga con la psicoterapeuta Manuela Devalle.

"Gli sguardi catturati da Alex sono quelli delle volontarie – spiega Fiorito -, degli amici e delle amiche dell’associazione, dei professionisti che ogni giorno ci aiutano, di chi in questi anni ci ha supportato economicamente. Sguardi volutamente anonimi perché siamo tutti parte di un tutto, i ruoli si confondono e si mischiano, ognuno a suo modo tende una mano".

Martedì 28 marzo, sempre alle 18, arriva a Saluzzo nella sala Tematica de “Il Quartiere” la giornalista, ex volto del tg1 delle 20, Tiziana Ferrario. Parlerà del suo libro “ La bambina di Odessa” con l’insegnante Mariella Carena, con la partecipazione di Anna Richetta Cantamutto per le letture di alcuni brani.

“Lungo la strada della vita si incontrano tante persone – dice Ferrario -, alcune non lasciano nessun segno, altre ci prendono per mano e ci guidano per farci capire da che parte sta il male e per che cosa vale davvero la pena lottare. Sono stata fortunata a incontrare Lydia Franceschi quando ero all’inizio del mio cammino nella vita. E’ stata un esempio. Non finirò mai di ringraziarla”.

“Il romanzo – aggiunge l’editore - è la storia vera della vita di una donna che ha attraversato il Novecento da cittadina attenta e consapevole, impegnata nella difesa dei valori della giustizia e dell’inclusione. Colpita nel dolore più grande che possa colpire una madre, la morte del figlio ventenne ucciso da un proiettile sparato dalla polizia durante una manifestazione studentesca, ha condotto una battaglia giudiziaria durata più di vent’anni alla ricerca della verità”.

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