È iniziata ieri sera, a partire dalle ore 18, una grande operazione nazionale contro le forme di sfruttamento lavorativo realizzate attraverso la cessione delle credenziali di accesso alle piattaforme di food delivery per l’esercizio dell’attività di “rider”.
I militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro (101 Nuclei Ispettorato del Lavoro e 5 Nuclei Operativi) unitamente a tutti i Comandi Provinciali Carabinieri dell’Arma territoriale e con il concorso di diverse polizie locali, hanno effettuato un controllo straordinario in tutti i capoluoghi di provincia e nei principali centri abitati della penisola.
Già nel corso dei controlli degli ultimi mesi sono emerse nuove pratiche di caporalato digitale. Le pratiche fisiologiche di “prestito” dell'account, normali in periodo prepandemico, in molti casi sono diventate obsolete e sostituite da altre, nocive in cui gli account sarebbero registrati sulle piattaforme anche (e spesso) tramite l’utilizzo di documenti falsi e, successivamente ad avvenuto accreditamento, ceduti al rider che materialmente effettua la prestazione previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero da parte del caporale. In sintesi, si verifica che gli account registrati e accreditati sulle piattaforme delle citate società di Food Delivery, verosimilmente gestiti dal caporale, vengano ceduti al rider che materialmente eseguirà la prestazione lavorativa della consegna previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero operata dallo stesso titolare dell’account, con conseguenti ingenti profitti per quest’ultimo.
Un altro problema emerso è quello relativo ai mezzi e all'equipaggiamento necessario, per questioni riguardanti assicurazioni, caschi e simili.
Nel corso delle operazioni del 2022 i carabinieri hanno fermato 1609 fattorini, di cui 832 stranieri e 23 di questi, irregolari. Sono stati riscontrate 92 cessioni di account (l'11, 2%) e sono stati fermati 22 mezzi non idonei alla circolazione.