/ Attualità

Attualità | 26 marzo 2023, 13:25

Istituzioni, esperti e addetti ai lavori in difesa del vino: “Non va demonizzato, è il cuore della nostra storia”

Si è svolto ad Alba un convegno sulla cultura del bere, organizzato dall’Istituto italiano per la salvaguardia del paesaggio culturale vitivinicolo, in collaborazione con il Centro studi sul paesaggio

Istituzioni, esperti e addetti ai lavori in difesa del vino: “Non va demonizzato, è il cuore della nostra storia”

Reagire alle critiche e alle informazioni inesatte e difendere le tradizioni, la storia e la cultura del territorio. È stata questa l’essenza del convegno “Un buon bicchiere di vino”, organizzato dall’Istituto italiano per la salvaguardia del paesaggio culturale vitivinicolo, in collaborazione con il Centro studi sul paesaggio. A fare gli onori di casa, nella sala Beppe Fenoglio ad Alba, Roberto Cerrato, presidente dell’istituto. I saluti sono stati affidati a Giovanna Quaglia, presidente dell’Associazione per il Patrimonio UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato: “Il nostro paesaggio è unico per il lavoro che è stato fatto su queste colline. Agli ispettori dell’Unesco abbiamo raccontato la storia dei contadini e della fatica quotidiana dei nostri nonni, non bisogna dimenticare i protagonisti del nostro successo e di quello delle nostre vigne”, ha spiegato.

La tavola rotonda è nata per aprire un dibattito e fare chiarezza dopo il provvedimento dell’Irlanda che prevede indicazioni sui possibili danni per la salute sopra le bottiglie degli alcolici, oltre alle successive dichiarazioni della biologa Antonella Viola sul vino: “È cancerogeno, anche quando viene assunto con uso moderato e un bicchiere o due al giorno possono rendere il cervello umano più piccolo”. 

A risponderle è stato uno degli ospiti, il nutrizionista Giorgio Calabrese, presidente del comitato nazionale della sicurezza alimentare del ministero della Salute: “Si tratta di una questione di onestà, il problema è la quantità con cui si beve il vino, non il vino in sé. Con un gruppo di ricercatori americani abbiamo verificato che bere moderatamente il vino, in special modo il rosso, provoca una minore incidenza delle malattie demenziali. Lo studio è stato già pubblicato su Nature. Noi viviamo più a lungo di francesi, in media 4 anni, e più degli inglesi, almeno 8 anni, grazie alla nostra alimentazione, e il vino ne fa parte”.

I primi interventi sono stati dello scrittore e giornalista Giancarlo Montaldo, direttore del periodico Barolo & Co, di Mario Arosio, presidente dell’enoteca regionale di Ovada e del Monferrato e di Massimo Corrado, presidente dell’associazione Go Wine. Quest’ultimo ha messo l’accento su diversi elementi che riguardano la cultura del vino: le radici, l’identità è la qualità.  “Il vino non è solo più visto come un alimento, ma come fonte di piacere, di conoscenza e quindi di cultura”.

Tanti gli argomenti toccati anche nella seconda parte della tavola rotonda. Un primo tema è stato quello della necessità di informare e sensibilizzare il consumatore, cercando di non fare confusione, attraverso un messaggio sbagliato o poco chiaro. “Il vino non è un super alcolico e non lo si beve per sballarsi. Ormai nelle nostre zone c’è un consumo consapevole. I nostri vini di qualità vengono consumati per la nostra tradizione e per la nostra cultura, per il desiderio di convivialità, per tutto il lavoro che si nasconde dietro alla bottiglia. L’informazione deve essere chiara e diretta, ma poi subentrano altre motivazioni alla base del comportamento e della scelta dei consumatori”, le parole di Matteo Ascheri, presidente del consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani.

Dopo di lui sono intervenuti Francesco Monchiero, presidente del consorzio per la tutela del Roero, Filippo Mobrici, presidente del consorzio di tutela della Barbera, Vini d’Asti e del Monferrato e Stefano Ricagno, vicepresidente del consorzio dell’Asti Spumante. Le conclusioni sono state affidate all’assessore all’Agricoltura regionale Marco Protopapa: Sinergia è la parola chiave della giornata. Dobbiamo difendere il vino e la terra dei nostri territori, ma soprattutto chi li lavora e li protegge. È necessario rafforzare questa catena della valorizzazione e rispondere agli attacchi ingiustificati. In molti settori diamo fastidio e suscitiamo invidia negli altri Paesi”.  Un tema, quello della difesa della storia e delle origini del territorio e del Piemonte, in generale, che era stato sollevato anche dal vicepresidente regionale Fabio Carosso, durante il suo intervento di saluto.

Daniele Vaira

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium